Cavilli & Segugi

Un parere sulla nostra società

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Considerato che negli scorsi giorni un amico mi ha chiesto di esprimere un parere in merito all’attuale situazione in cui versa il mondo della cinofilia segugistica e la relativa associazione specialistica, riporto qui di seguito  per i lettori di questi pagina il parere che ho espresso in quel frangente e che fa riferimento all’attuale scenario, almeno a mio modesto avviso ed in base al mio umile punto di vista, con la ferma convinzione che se non si ha ben chiaro il contesto in cui ci si muove difficilmente si potrà elaborare una strategia vincente per provare ad avere un futuro migliore.

Mediamente credo che la cinofilia tutta viva un momento di declino, anzitutto di declino etico e qualitativo. Ma tutto ciò non rappresenta altro se non la traduzione in ambito cinofilo della pessima condizione in cui  versa globalmente la nostra società tutta. Non mi va di fare il moralista, peraltro non lo sono, ma se la classe politica che vorrebbe governarci pecca di qualità e molto spesso evidenza vizi, non dobbiamo dimenticarci che essa altro non è se non la rappresentazione del popolo, o almeno di parte di esso. Allo stesso modo nella cinofilia vediamo tradotti in termini cinofili, quelle che sono le pecche del vivere quotidiano. Protagonismo, pressapochismo, egocentrismo, poca capacità di saper ascoltare gli altri, assolutismo di vedute, arroganza, mancanza di rispetto e chi più ne ha più ne metta.

Alla cinofilia venatoria, e di conseguenza anche a quella segugistica, anzi forse ad essa più di tutte le altre, manca un anello di congiunzione, che rischia di mandare a pallino il sistema. Abbiamo infatti dei “grandi vecchi”, alcuni purtroppo ci hanno già lasciati, ma altri per fortuna, anche se con i capelli bianchi, sono ancora tra noi. Ebbene queste persone spesso difettano, non me ne vogliano, nella grammatica, ma possiedono senza dubbio alcuno la pratica. Ne dispongono per indiscusse capacità personali e per aver avuto il privilegio di vivere in un’epoca in cui fare cinofilia e caccia per un’infinità di motivi era diverso da oggi. Non c’era facebook, ma l’orizzonte venatorio sembrava sterminato e chi aveva gambe e fiato aveva tutto quello che gli occorreva per testare cani, comprenderne in modo empirico le qualità, le potenzialità e le attitudini. Oggi giochiamo con le briciole di quell’epoca e anche su questa situazione occorrerebbe una riflessione seria e matura, che ci veda uniti e non di certo spaccati, se vogliamo continuare a conservare un angolino al sole.

Per quanto riguarda l’associazionismo vale lo stesso discorso. Nel nostro caso abbiamo bisogno di una società che abbia al centro un unico assoluto ed indiscusso protagonista, il segugio. Tutto il resto è rumore, o al più gossip ma tutto ciò credo che al segugista non interessa. Ci sarebbero, sempre a mio modesto avviso, due o tre interventi mirati su cui lavorare subito. Il primo è quello di ricostruire entro certi limiti un po’ di unità nazionale: in una famiglia in cui non si va d’accordo si perde più tempo a litigare e a farsi i dispetti che a produrre. Se poi consideriamo che il segugio per i più rappresenta “un gioco”, un piacevole diversivo, andare in guerra tutti i fine settimana in cui è in programma una prova o un raduno mi sembra ridicolo.

Le razze da seguita, in particolare quelle italiane, non stanno poi così male, ma con la collaborazione di tutti potrebbero fare un ulteriore bel salto di qualità. In tal senso occorre definire gli obiettivi, in modo autorevole, fare cultura e fare chiarezza su cosa si debba ricercare. Altrimenti la selezione personale è pacifico che prenda il sopravvento, ed il segugista è per sua natura già abbastanza incline al fai da te. Gli ingredienti, pescando qua e la, potrebbero anche esserci già tutti, per arrivare ad avere un segugio di altissimo livello con una media soddisfacente.

Infine le verifiche zootecniche; ridare ad esse il giusto valore, rivendendone la formula, credo sia essenziale. Come del resto anche far tornare nei ranghi della corretta etica comportamentale nel rapporto tra giudice e concorrente.

La società avrebbe bisogno a mio avviso di linfa nuova, vi sono personaggi quasi del tutto vergini, che potrebbero dare nuovo slancio e propulsione al settore, operando con l’aiuto dei grandi esperti già citati in precedenza. Ciò potrebbe riportare entusiasmo e far crescere la fiducia all’ambiente. I personaggi di buona caratura non mancano, ma spesso, per loro fortuna, hanno qualche cane discreto in canile ed amano molto il silenzio dei boschi.

Se l’associazionismo avrà natura disinteressata e segugiocentrica sono certo che sarà un piacere per queste persone collaborare; io ne sono convinto! Qualora invece il tutto si traduca in un mero gioco di interessi, il richiamo del silenzio del bosco rotto dalla voce dei segugi…sarà troppo forte.

Un abbraccio

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