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Sui cani indisciplinati

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La lettura del testo di Hutchinson lentamente prosegue.  Il paragrafo di oggi può sembrare un po’ datato e poco italiano dal momento che fa riferimento alla figura del gamekeeper (guardiacaccia), figura che è tipicamente inglese e poco italiana. Da noi, gli sparuti guardiacaccia al servizio delle aziende venatorie svolgono svolgono essenzialmente attività di vigilanza. Il guardiacaccia inglese, invece, oltre ad occuparsi della vigilanza, cura l’azienda sotto tutti gli aspetti: si parte dalla gestione della selvaggina all’organizzazione della caccia. Pensiamo alla differenza tra le due parole “guardiacaccia” significa “guardiano della caccia, “gamekeeper” significa colui che si prende cura della selvaggina. Gestire la caccia significa anche gestire i cani da caccia per conto del proprietario e il paragrafo di Hutchinson riguarda i cani dei guardiacaccia che sono carenti di addestramento. hutchinson 2

Il cacciatore italiano solitamente non ha disposizione un guardiacaccia personale e caccia con il proprio cane, le’osservazione di Hutchinson sui cani indisciplinati impiegati durante la caccia però è adattissima anche ai cani di proprietà del cacciatore italiano.  L’autore si meraviglia di come i signori inglesi possano tollerare l’indisciplina dei cani dei loro gamekeepers, io mi meraviglio di come noi italiani – e metto anche me nel calderone – si possa tranquillamente tollerare l’indisciplina dei propri soggetti.  Dal 1865 ci arriva di nuovo qualcosa su cui riflettere!

Segue la traduzione del testo: “Non riesco a capire come possa un proprietario, che stipendia regolarmente un guardiacaccia, essere soddisfatto di cacciare regolarmente con una truppa di cani disobbediente e disordinata. Se al guardiacaccia è permesso di accompagnare il proprietario a caccia, conducendo da sé i cani, la loro indisciplina non può avere scusanti.  Questa carenza deve avere origine dall’incapacità o dalla pigrizia del guardiacaccia”. 

Commenti

  1. Buona sera a Tutti ,
    leggo senza tanto stupore:
    ”Questa carenza deve avere origine dall’incapacità o dalla pigrizia ,
    la loro indisciplina non può avere scusanti ”
    facendo riferimento si al gamekeeper ( incapacità e pigrizia ) ed ai loro ausiliari ( parlando di disciplina ).
    tutti dovremmo soffermarci e meditare su questa fase emblematica , incapacità/pigrizia/disciplina.
    Ora , dal 1865 arrivano in effetti riflessioni sulle quali ognuno o per lo meno molti di noi potrebbero anzi dovrebbero soffermarsi ed adattarle alla situazione attuale.
    Incapacità : nessuno per così dire nasce…… ”imparato ” , o hai la fortuna di trovare sul tuo cammino qualcuno che vuole darti una mano e ti insegna permettendoti così di approcciare i primi rudimenti nella preparazione del proprio ausiliare, oppure sei out, e da li si parte e prosegue poi con tutto il resto , troppo semplicistico dire amo il cane con spirito libero …….forse sono solo scuse per nascondere incompetenza o meglio ancora il non conoscere e /o pigrizia ,
    forse questo sottintende che il cane educato e sotto controllo non sia un compagno ”libero” o peggio ancora si intende dire che il cane non ha una propria personalità o come spesso si sente dire ……quel cane lo muovi con il telecomando, è un robot ? non credo proprio , il cane educato e sottocontrollo è un ausiliare che per così dire corre meno rischi durante l’attività venatoria di una cane ”spirito libero” senza controllo.
    Purtroppo da noi non esistono gruppi di lavoro regionali o locali che trasmettano il loro sapere e le loro esperienze ne , tantomeno aree dedicate per la preparazione specifica , ne di aggregazione che ci permettono di poterci cimentare nelle molteplici ”specialità ” che il proprio ausiliare si troverà a dovere affrontare nella sua vita nell’esercizio dell’attività venatoria e non solo e, che possono trattare argomentazioni diverse quali il lavoro in campo, il lavoro nel bosco o il lavoro nell’acqua , non ultima anzi oserei dire alla base di tutto ” l’educazione del proprio ausiliare ”, questa certamente prescinde dalla nostra educazione e formazione, sicuramente per raggiungere tali obbiettivi bisogna lasciare nel cassetto la pigrizia e la mancanza di spirito / iniziativa.

    Di conseguenza, a mio avviso bisogna ”sponsorizzare idealmente e vivamente ” i gruppi di lavoro Regionali / locali , questo dovrebbe essere si in sostanza il frutto di iniziative di singoli che si aggregano , ma dietro a tutto questo ci dovrebbero essere i vari Club di razza a sostenere ed a motivare i singoli.

    Bruno Ciprian

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