A Porte Chiuse

Storie di Covid: appari e scompari

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di Paola Ferraris

Storie di COVID – ovvero, la sparizione di taluni e l’emersione di altri.
Dopo il lockdown, s’è molto disquisito dei c.d. “untori” – i runners dell’ultima ora, i ginnasti, ed… i padroni di cani. Tutte sub-specie di esseri umani, secondo l’autorevole opinione del popolo dell’ #iorestoacasa, in quanto incuranti del bene supremo della salute altrui e del sacrificio che tutti i reclusi stavano – ed avrebbero dovuto – sopportare a causa della “sub-specie” che, imperterrita, ha continuato a circolare. Poi si è scoperto che i fatti non erano proprio quelli … ma questa è un’altra storia.
Sta di fatto che, circa una settimana post lockdown, un folto gruppo di habitués con cani sono scomparsi … ora, chiunque abbia un cane ed esca con regolarità, più o meno di vista conosce i frequentatori dei parchi di zona ed i “passeggiatori” con cani. La loro sparizione rappresenta il quarto segreto di Fatima … hanno soppresso le creature? Le tengono rinchiuse in casa e le fanno sporcare all’interno? Sono emigrati? Boh … se mai ci sarà risposta, si saprà quando tutto questo finirà.
In compenso, sono misteriosamente apparsi soggetti, con creature a quattro zampe, mai visti prima (come noto, fonte di altrettante polemiche sui social e non solo). Il quinto segreto di Fatima… li tenevano imbalsamati in naftalina? Erano congelati, da tirar fuori in caso di necessità (con doti da preconizzatori degne del Mago Otelma)? Hanno adottato dai rifugi, in epoca di COVID, per potere uscire??
Questi soggetti sono misteriosamente apparsi, con le loro creature, creando non poco scompiglio tra frequentatori abituali delle (poche) aree cani rimaste fruibili. Ignari del bon-ton da area cani, che imporrebbe di chiedere “Posso?”, soprattutto ai proprietari di maschi o, comunque, ai proprietari di creature “vivaci” (i.e. lievemente aggressive). Coloro, invece, accedono all’area cani, con piglio disinvolto, ignorando le rimostranze dei presenti. Anzi, la risposta standard è “non si preoccupi, il mio cane è tranquillo, non fa niente”, il tutto mentre la creatura “tranquilla” cerca di affondare i denti nel collo del tuo cane …
Provocando la diaspora degli habitués. Costretti ad espatriare ed occupando, abusivamente e trasgressivamente, le aree limitrofe, non deputate ai cani (con tutto ciò che ne consegue, ma anche questa è altra storia …).
Poi, ci sono coloro con creature mignon, che si affacciano al cancello e, con piglio autoritario, ti urlano “scusi/scusate può/potete chiudere il cancello” (ché, nell’area cani vi è un cancello, montato misteriosamente, che la divide in due) ed entrano con le bestie di satana mignon, che ringhiano ed abbaiano ai cani grandi al di là della rete. Anche loro, misteriosamente apparsi dal nulla in periodo di lockdown. E simpatici quanto un cactus nelle mutande (cani e padroni).
Li chiamo, indistintamente, COVID19. Non avendo il (dis)piacere di essere on a first-name basis.
E mi chiedo: scompariranno, così come sono apparsi, quando si potrà tornare alla normalità? Le “creature”, emerse con il COVID, dove le nasconderanno o le porteranno? Torneranno ad essere rinchiuse ed imbalsamate? Il sesto segreto di Fatima. Chi vivrà, vedrà.

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