Prove & Eventi

Tutti a Prato, nel prato!

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La mattina del 26 aprile, ad un orario indecente, sfrecciavo lungo la A21 diretta verso la Toscana. Si trattava di un viaggio semi-programmato: non so perché ma, a naso, avevo deciso mesi prima di andare all’Esposizione Canina Internazionale di Prato. Non Empoli, non Poggibonsi, non Firenze… Prato. Non chiedetemi perché, certe decisioni sono vengono così, da sole.  Una parte di me però non era proprio convinta di andare a Prato, perché Prato era “lontano” così ho cercato di evitare il viaggio iscrivendomi anche all’Esposizione Internazionale di Ferrara ritenendola più vicina (opinioni). Però, a Ferrara le cose non sono andate come si sperava: nessuno sputa su un 1°Ecc ma non è un CAC, e l’inseguimento doveva ricominciare, andando un po’ più a sud.

La Toscana è anche la terra in cui vivono amici che non mi sarebbe dispiaciuto rivedere ma, tra me e l’esposizione di Prato, rimanevano tante incognite. Innanzi tutto era all’aperto e io, da anima rurale, amo le esposizioni all’aperto ma le previsioni meteo non erano per nulla rassicuranti. A caccia o alle prove di lavoro si va senza problemi anche sotto la pioggia ma, in esposizione? Dopo aver lavato e stirato un cane bianco a pelo lungo?  Ero sopravvissuta a due raduni drahthaar innaffiati dalla pioggia ma, vorrete mica paragonare quelle bestiacce irsute alla mia nuvoletta bianca? L’unica mossa intelligente è procurarsi una tenda da campeggio in grado di montarsi e smontarsi da sola.  Faccio così una prima visita alla Decathlon: avverto il commesso che ero solo in avanscoperta e che non avrei nulla fino al giorno antecedente l’expo. Mi mostra una tenda Quechua 2 Seconds apparentemente facile da gestire e mi assicura che è comodissima anche per dormirci dentro.  Segue la mia risposta, categorica”Guardi, l’ultima cosa che voglio fare è dormire in una tenda!” Pochi giorni dopo sono tornata ad acquistarla, sempre convinta a non dormirci dentro però!tenda

All’arrivo trovo il sole e  trovo un parcheggio ragionevolmente comodo, scarico e mi incammino verso il ring. Una volta lì, evito di montare la tenda: non sono interessata a scoprire le mie abilità nello smontarla! Spazi, alberi ed erba rendono subito Prato inconfrontabile con Ferrara. Al di là dei risultati sul libretto, Ferrara è rimasta indigesta sia a me che al cane: troppi cani in poco spazio, ring adatti (forse) a un bassotto, rumore,  confusione: qui è tutto più aperto e più rilassato. Mentre attendo l’inizio dei giudizi, l’altoparlante presenta la giuria e i componenti del gruppo cinofilo.  Ad un certo punto annuncia “Francesco Bini”, presidente, ma come Francesco Bini presidente, io lo conosco! Dovete sapere che a Prato ero convinta di non conoscere nessuno, ricordavo solo Giuseppe Mattei, proprietario del mitico Atz del Viottolo, uno dei drahthaar che ha vinto di più in esposizione. E, invece, ecco materializzarsi un sacco di gente, più o meno nota, a partire dall’inconfondibile Federico Vannucci  con il quale decolla subito una conversazione sullo springer “completo”, altrimenti detto Bello & Bravo. Il povero Vannucci, proprio come la sottoscritta, ammattisce per salvaguardare il pelo di cani da lavoro che lavorano!

Pochi minuti dopo, arriva anche Monica con le kopove (Ape & Vespa) che ho visto nascere e crescere e che ero ansiosa di ritrovare. Sono sempre le stesse: Ape con l’aria dimessa e Vespa, grintosa nella difesa dello zaino (cioè della borsa della spesa!). Le kopo  Infine arriva anche Happy, la kleiner munsterlander di Francesca, mai raduno di razze rare fu così riuscito! L’attesa si conclude con una presentazione dignitosa del cane e, ancora più importante, con un buon risultato conquistato in un ambiente sereno in compagnia di amici.  I cani iscritti in totale erano 783, non tantissimi per un’internazionale, ma adeguatamente gestiti a livello organizzativo (con un gruppo cinofilo solerte nel rimediare errori riscontrati dopo la conclusione dell’ expo). Gradevole anche la scelta degli stand: spiccava su tutti BAU BARU’ una bancarella in cui si trovavano in vendita letti, cuscini e oggetti vari per cani realizzati artigianalmente e con tessuti di pregio. Erano talmente belli che non ho osato chiedere i prezzi, limitandomi a controllare su internet la storia di questa attività. Il titolare è un tappezziere che ha abbandonato poltrone & sofà per dedicarsi agli articoli per cani, articoli che oggi realizza con grande gusto.IMG_7989low

La gestione di cibi e bevande era affidata alla pro-loco di Migliana che aveva sistemato due ampi tendoni con annessa cucina non lontano dal mio ring. Diverse le fiammate in stile “soffio del drago” ma sempre controllate dai grigliatori. Ampio il menù che comprendeva anche piatti caldi appartenenti alla cucina tradizionale toscana. Sottolineo, infine, prezzi equi e massima cortesia da parte del personale. Unica nota logistica che ha suonato stonata… i gabinetti, grande anzi enorme, limite di tutte le expo’ all’aperto. Erano stati posizionati dall’organizzazione dei wc chimici che però, al pomeriggio… beh vi lascio immaginare.

Per il resto tutto perfetto, avrei solo voluto avere più tempo a disposizione per dare un’occhiata anche alla zona “cinese” di Prato che, se non ho compreso male, era limitrofa all’expo’. La prossima volta, magari!

 

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