-
Quattro passi dentro casa: l’imprevisto
Per oggi, in programma avevo messo la mensola, o il muro, non avevo ancora deciso, ma tutti i miei programmi sono saltati. C’è stato un imprevisto: un’inezia in tempi normali, un guaio quando hai un’epidemia in corso. Mi fa quasi paura dirlo: sono dovuta andare al supermercato. Antefatto, il 21 febbraio, giorno di individuazione di Mattia, il presunto paziente 0, ero a Lodi. Codogno e Lodi sono vicine: ricordo bene il barista, forse di Codogno, inalberarsi perché quel “coglione” se ne era andato in giro per tanti giorni, come se fosse sano. Lo ascoltavo pensando, con mezzo cervello, che il povero Mattia non aveva idea di essere malato, l’avevano persino…
-
Quattro passi dentro casa: il cespo di erica
Anche qui, non confondiamoci: il cespuglio di erica stava fuori casa, il cespo di erica stava quasi in casa. Il cespuglio, radicato solidamente nel terreno, abitava in giardino accanto al lampione. Poi un bel giorno è sparito. I ricordi sono molto vaghi ma, tra un’ombra della mente e l’altra, mi sembra che abbia fatto i bagagli nello stesso periodo in cui è arrivata una setterina bianca e arancio, questioni di sopravvivenza. Il cespo, anzi i due cespi, stavano in due vasi, sul balcone. Anche qui, come potete notare, si parla al passato. Il balcone è quello della stanza in cui vivono il telo cinese, le cornici blu e il divano…