L’omeopatia e l’arte della presentazione del cane
Alcuni anni fa, una serie di “coincidenze” mi ha spinto ad iniziare una terapia omeopatica. Durante la prima visita, l’omeopata cerca di delineare la personalità del paziente. Avete presente il cappello di Harry Potter che assegna gli studenti alle rispettive case? Avete presente Harry che urla nella sua mente “non Serpeverde, non Serpeverde”? Quella ero io che invocavo di non essere questo o quell’altro. Il responso è arrivato rapido: ero Silicea, e non ne ero del tutto sorpresa, era solo diventato ufficiale!
Sono proprio una Silicea, tra i miei tratti caratteriali ci sono il timore di “non essere in grado dì” e la scarsa propensione a farsi giudicare. Intendiamoci, non è che io non voglia farmi giudicare per superbia o presunzione, al contrario, non sentendomi all’altezza, parto sempre dal presupposto che otterrò un cattivo giudizio! Per lo stesso motivo, noi Silicee non amiamo essere al centro dell’attenzione, temiamo di non esserne all’altezza.
A causa di Briony, però, ho dovuto abbassare questa mia sensibilità al giudizio altrui: il cane meritava di fare il campionato di bellezza ma entrare con lei in ring, sotto gli sguardi di tutti, era l’ultima cosa che desideravo fare. Da buona Silicea, e quindi da buona perfezionista, ho iniziato a prepararla al ring con un’amica, augurandomi che fosse lei a condurla. Briony, però, ha messo subito in chiaro che, in quel ring sarebbe entrata – solo per farmi un piacere – esclusivamente con me.
Al nostro esordio abbiamo portato a casa una Riserva di CAC: quale motivazione migliore per continuare a lavorare insieme? Dopo sono iniziate le difficoltà e le ritrosie ma a sostenerci ci sono state la determinazione e il perfezionismo, altri due tratti distintivi della personalità Silicea. La determinazione (Silicea è fragile come il vetro ma anche dura come il quarzo) mi ha portato a non perdere mai di vista l’obiettivo nonostante i torti subiti e nonostante tutto sembrasse remarmi contro. Il perfezionismo mi ha portato a voler imparare come si prepara e come presenta al meglio un cane. Presto alle expo’ ho associato le lezioni di handling, gli allenamenti a casa, i bagni i balsami e le messe in piega. Subito dopo ho iniziato a rubare i cani agli amici per avere ulteriori occasioni di apprendimento!
Presentare al meglio un cane è complesso, un bravo handler può farlo sembrare molto semplice ma occorrono coordinazione, concentrazione, serenità e sicurezza. Il tutto moltiplicato per due, ovvero per voi e per il cane. Ho imparato qualcosa, ma davanti a me c’è ancora un universo da esplorare. Doverci mettere tanto impegno però, ha i suoi risvolti positivi: non si hanno né il tempo, né il modo di pensare a chi ti guarda. In quel momento non ti importa nulla di quel che il giudice pensa di te, in quel momento sei al servizio del cane. Grazie a tutto ciò, la “timida” Silicea, quella che solitamente fa di tutto per passare inosservata, ora entra in ring – persino in ring d’onore – con la stessa faccia di tolla di un venditore di tappeti porta a porta!
Ho dedicato solo pochi mesi all’arte della presentazione del cane eppure… mi sento già una persona migliore. Non credo sia finita qui, c’è ancora molto da apprendere, ricordatevi cosa si dice di noi Silicee: “They can suffer from various forms of perfectionism, often frozen before the ideal concept of something, which can never be manifested in reality. They are “their own worst enemy”, being much harder on themselves than anyone else could ever be. At its best, this characteristic leads them to produce very high quality work in whatever field they are engaged in.”
Per saperne di più:
British Homeopatic Association