Le razze da ferma inglesi in Inghilterra

Un’altra domanda che mi viene spesso rivolta è “come sono i
cani in Inghilterra?”. Cercherò di rispondere razza per razza, illustrando
quelle che sono le mie impressioni, impressioni che inevitabilmente risentono
del confronto con i cani italiani.

Iniziamo dal pointer, la razza da ferma inglese più diffusa.
Non so dirvi quanti pointer inglesi vengano registrati ogni anno in
Inghilterra, ma posso dirvi che la razza ha un buon seguito di appassionati. La
maggior parte dei pointer fa il cane da compagnia, o da esposizione ma, detto
questo, il pointer inglese è anche la razza più rappresentata alle prove di
lavoro. Verrebbe da chiedersi il perché, visto che il clima fresco, umido e
ventoso fa decisamente il tifo per i setter. Eppure, il pointer piace, e tanto,
perché è ritenuto facile da addestrare e da condurre. A un neofita che desidera
avvicinarsi ai cani da ferma inglesi tutti consiglieranno un pointer. Scommetto
che questa cosa vi suonerà un po’ strana dal momento che noi italiani ci siamo
fatti un po’ un’idea (e anche una selezione) del pointer un po’ matto. Grande
cane per carità…. Altrettanti grandi mezzi ma… un po’ difficili da maneggiare.
I pointer inglesi-inglesi, in questo senso sono assai diversi dai nostri.
Qualche appassionato ha importato e introdotto del sangue italiano, che di
fatto ha dato un po’ di “matteria”, ma la maggior parte dei pointer ha sangue
inglese-scozzese o, al massimo, irlandese. Si tratta di cani in genere molto
veloci e decisi, ma meno stilisti dei nostri. Li definirei più pragmatici,
nonché più facili (tranne qualche eccezione conosciuta personalmente) da
addestrare e da condurre. Sono cani affidabili e sicuri, che ho visto fare
molto bene sia su starne che su grouse.  Si tratta di cani sostanzialmente equilibrati
che danno pochi problemi al conduttore, ma che potrebbero non piacere al
pointerista italiano, perché mancano della classica testa “all’Italiana”, anche
la morfologia (pur essendoci una certa variabilità) potrebbe non piacere.
Quanto alla spettacolarità e allo stile, la selezione inglese non ricerca
espressamente queste caratteristiche, ma non mancano i giudici che sanno
apprezzarle e, qualche cane che potrebbe essere gradito anche ai nostri giudici
di fatto esiste.

Il setter irlandese rosso è probabilmente la seconda razza
più rappresentata nei trials, specie quelli corsi su grouse. Ci sono cani di buona taglia e morfologia e altri
oggettivamente “bruttini”, ma che si trasformano appena sganciati. Una volta in
movimento sono cani di grande effetto e di grande avidità. Efficacissimi,
guidano con sicurezza nella forte emanazione della grouse. A volte però sono un po’ troppo spavaldi e sfrullano. Molti
dei setter irlandesi che partecipano alle prove su grouse arrivano con i loro conduttori dall’Irlanda, dove poi
rientrano al termine del circuito delle prove. Piacerebbero agli italiani? Per
cerca, azione e avidità sicuramente, anche se noi tendiamo ad amare la cautela
e la ferma solida dell’inglese, caratteristiche non propriamente “dei rossi”,
che tuttavia se di sangue anglo-irlandese da lavoro sono signori cani da
caccia.

Il setter irlandese rosso e bianco. Purtroppo, ne ho visti
lavorare soltanto due, di cui una da show. Da quello che mi è stato detto,
tuttavia, in Irlanda ci sono ottimi cani che partecipano a prove e vanno a
caccia. Sono meno veloci degli irlandesi rossi e probabilmente meno “scenici”,
ma chi gli ha avuti per le mani ne dice un gran bene.

Il setter gordon. I setter gordon nutrono di un buon seguito
di appassionati, o forse sarebbe meglio dire di appassionate dal momento che
molte donne che inizialmente allevavano solo con le esposizioni come obiettivo,
attualmente portano i loro cani anche alle prove di lavoro. Nella mia
esperienza ho visto più gordon nelle prove su grouse, che non in quelle su starne e nella Novice Stake, che non nella Open.
Le gordoniste sembrano inoltre preferire il circuito di prove scozzesi a quelle
inglesi. Come sono questi cani? Da alcune di queste genealogie nate per le
expo’ sono usciti anche dei campioni assoluti, ma credo che le loro abilità
vadano contestualizzate. Sono cani che ho visto fare bene sul moor, magari in condizioni climatiche
difficili, dove il ragionamento e la cautela sono più utili rispetto alla
velocità e alle grandi aperture. Sono anche cani che vengono presentati sempre
ben preparati e che sono condotti con facilità da chi li presenta, il che mi
lascia pensare a una buona predisposizione all’ubbidienza e all’addestramento.
Possono piacere al cacciatore italiano? Dipende da che tipo di cane desidera avere
accanto e, a mio avviso anche dall’ambiente e dal clima in cui intende cacciare.
Cani di “struttura” e con molto pelo, per giunta scuro, potrebbero essere messi
in difficoltà da giornate calde (che purtroppo oramai si prolungano fino ad
autunno inoltrato), terreni aridi, rotti e selvaggia scarsa.

Accanto a questi cani ci sono i gordon “da lavoro” in senso
stretto, caratterizzati da morfologie un po’ eteorogenee (alcuni sono assai
tipici, altri meno), ma da un’azione più briosa. Alcuni di questi cani hanno
sangue scandinavo. Come andrebbero da noi? Non so dirlo con certezza in quanto
il setter gordon, nella realtà italiana è sempre stato, e probabilmente
continuerà ad essere, un cane da amatori, un cane di forza, più che di
eleganza, la cui azione è sempre un po’ a cavallo tra quella dei continentali e
quella degli inglesi… più spinti.

Veniamo infine al setter inglese, che lasci per ultimo non perché
è la mia razza preferita, ma perché non è una delle razze più popolari nei field trials. In un mondo che gira all’incontrario
sono forti i numeri dei pointer e deboli quelli degli inglesi. I setter inglesi
che si vedono nei trials sono
essenzialmente di tre ceppi: ceppo inglese (a volte con qualche goccia di
sangue irlandese); ceppo continentale (con sangue prevalentemente italiano,
misto francese), ceppo inglese incrociato con il ceppo continentale e ceppo
irlandese (sangue irlandese e scandinavo – generalmente condotti da esseri
umani irlandesi). L’importazione di sangue continentale è stata essenziale a
causa della ridotta variabilità genetica del ceppo inglese. Oggi si vedono così
in campo tre tipi di setter che si differenziano per taglia (più strutturati e
alti sugli arti i cani inglesi), movimento e stile di lavoro. I cani inglesi e
irlandesi sono più fluidi nella guidata, più esitanti i cani di ceppo
continentale ma, se si leggono testi di cinofilia venatoria britannici, il problema
della ritrosia a guidare (ricordo che loro pretendono che il cane guidi a
comando, immediatamente e senza aiuti) è da sempre presente nella razza e
indotto dall’indole più cauta e “felina” di questi cani. Sempre il temperamento
e la loro sensibilità non li fanno ritenere, dagli inglesi, la razza più facile
da addestrare.

Ai trials si
vedono sia ferme erette che ferme schiacciate, a seconda delle genealogie che
stanno dietro al cane, lo stesso dicasi per i galoppi. Buona la velocità e l’ampiezza
dell’azione, per quanto riguarda lo stile, dipende da cosa si cerca: i cani con
sangue continentale possono essere molto simili ai nostri per prestazione, i
cani irlandesi invece possono essere diversi, ma dare vita ad azioni
altrettanto spettacolari. Il setter inglese e il pointer, per lo meno nella mia
esperienza personale, sono le razze che meglio interpretano le prove a pernici
(starne).




I trials inglesi: questione di atmosfera

In tanti mi chiedono perché vado con i cani in Inghilterra, come si fa a partecipare e, soprattutto come si fa ad allenare. Quest’ultima domanda, vista la fame di selvaggina che si ha in Italia, è più che lecita, ma le cose sono un po’ più complicate di quello che sembrano.

Nel 2015, grazie ad una serie di “coincidenze” ho avuto per la prima volta in vita mia la possibilità di assistere ad una prova di lavoro su grouse in Inghilterra e di partecipare, da spettatrice, ad una sessione di addestramento.  Molto di quanto ho visto mi ha affascinato al punto di farmi decidere di cercare di diventare parte di un mondo che, per lo meno geograficamente, non mi apparteneva.  Ero nata nel posto sbagliato, ma mi sentivo culturalmente vicina a loro. Intendiamoci, le prove di lavoro inglesi (e scozzesi) non sono perfette: ad oggi non ho ancora trovato un sistema d valutazione che possa testare in maniera zootecnicamente perfetta le caratteristiche del cane da caccia ideale, eppure…. Eppure, il circuito di prove britanniche possiede elementi che continuano a suscitare il mio interesse.

Vado in Inghilterra perché è più facile”, questa è la voce che mi è giunta alle orecchie. Beh, mi dispiace deludere i vocianti, ma nelle prove inglesi di facile non c’è un bel niente. Non mi credete? Ok, ve lo dimostrerò. Il minuto, per esempio, non esiste, se al giudice non piace come sganciate il cane, o se il cane allo sgancio fa qualcosa che al giudice non piace (per esempio emette un guaito di felicità, o guaisce perché gli avete pestato un piede) voi siete eliminati. Tenendo conto che i giudici sono due (uno controlla a destra e uno controlla a sinistra), occorre fare in modo di piacere ad entrambi. I turni oltre a non avere il minuto, non hanno una durata minima, o massima.

Il cane deve partire nella direzione assegnata: se deve andare a destra e va dritto, o gira immediatamente a sinistra, può essere penalizzato, o eliminato, a discrezione. La stessa cosa può succedere se si allontana troppo, se non “gira” quando richiesto dal giudice, se non va a terra quando richiesto, o se non guida con scioltezza quando dovrebbe farlo.

In guidata il cane non si può toccare, pena l’eliminazione.
Non è il conduttore a sparare dopo l’involo del selvatico, bensì un
guardiacaccia, su comando del giudice: non è quindi pensabile il trucchetto
dello “sparo-nascosto-in-un-cespuglio” molto amato da alcuni dresseur nostrani.
Non serve avere il grilletto facile, perché di fatto non si ha un grilletto.

Il cane deve rimanere fermo (IMMOBILE) al frullo e allo sparo, non può muoversi di un millimetro ma, a conclusione dell’azione, deve proseguire la guidata nel clear the ground (pulizia del terreno per individuare altri eventuali animali, in genere parte di una covata).

Non è possibile guinzagliare il cane immediatamente dopo
l’involo: il cane può essere legato solo quando lo decide il giudice. Se il
cane ha fatto tutto correttamente è possibile che veniate chiamati al secondo
turno: i cani, per andare in classifica, devono essere verificati due volte.

Può capitare, tuttavia, di non essere richiamati anche se, in apparenza tutto é andato bene. Questo può accadere per esempio perché molti cani sono stati shot over e quindi ne vengono richiamati solo alcuni (i migliori) dal momento che la classifica va solamente dal primo al quarto cane…  Il numero dei cani al secondo turno può essere altresì ridotto in contingenza di condizioni particolari che riguardano il terreno, la selvaggina, o il clima.

Generalmente, tutti i cani sganciati sul terreno presentano un livello di ubbidienza medio-alto. Il cane che allunga troppo, che si prende delle licenze, o che non si fa legare, non è un esemplare gradito.

Grouse…

Per diventare campione un cane deve vincere due Field Trials in classe Open, ma per avere diritto a correre in Open deve aver prima vinto una classe Novice (o aver fatto due secondi posti in una Novice) o una classe Puppy. A volte è possibile competere in Open anche senza essersi qualificati, ma solo se ci sono posti a sufficienza. Sì perché ai trials esiste una sola batteria e i posti sono limitati: i club organizzatori stilano una graduatoria, e chi è in fondo alla graduatoria finisce in lista d’attesa.

Credo questo possa fare comprendere che scegliere di partecipare alle prove inglesi non sia una scelta “di comodo”: oltre a doversi fare quasi 2000 chilometri (solo andata) per raggiungere i campi di gara, è persino difficile avere la possibilità di gareggiare!

Il numero chiuso, però, in fondo ha senso ed è espressione
dell’intento non consumistico di queste prove. A nessuno importa avere più cani
e a nessuno importa attirare i “professionisti” che, di fatto, praticamente non
esistono. C’è un solo conduttore, per giunta irlandese, che arriva con un
discreto numero di cani condotti “conto terzi”, così come c’è un solo
allevatore (di setter inglesi) che ricava parte del suo reddito dalla vendita
di cuccioli. Il setter inglese, tuttavia, è una razza poco commerciale: chi
sceglie i cani da ferma inglesi generalmente predilige i pointer ma, vi sembrerà
incredibile, nessuno si guadagna da vivere allevando pointer da lavoro.

C’è qualche conduttore semi-professionista che conduce uno, o al massimo, due cani per altre persone e un gruppetto di appassionati/allevatori amatoriali che iscrivono il loro branchetto. Chi possiede più cani, tuttavia è svantaggiato: da regolamento si cerca di garantire la partecipazione di un cane per ogni proprietario…. Quindi se ne avete quattro, è probabile che alcuni di loro vengano messi in lista d’attesa.

Il fatto che i conduttori non addestrino cani per vivere, non significa che non sappiano preparare i cani: al contrario, si colgono finezze di conduzione e di preparazione a cui non ho mai assistito qui in Italia. L’addestramento è una passione e si lavora con la massima cura dovendo rendere conto per lo più a se stessi, oltre che ai giudici.  I bravi conduttori mettono soggezione non perché sono “famosi”, ne perché hanno “vinto tanto”, ma semplicemente perché sono BRAVI. Starei ora fare domande e a chiedere di raccontarmi come fanno ad insegnare al cane questo e quello.

Famosi o meno, ci si chiama per nome, non per cognome, e ci si conosce tutti. Ci sono Richard, Maddy, Carole, Maria, Terry (un paio), Sara, Mary, Anne, Nicky (un altro paio), Dennis, Steve… eccetera. È normale prima dello sgancio scambiarsi una stretta di mano, o un augurio di buona fortuna: il compagno di coppia, del resto, si chiama compagno di coppia, non rivale di coppia. Tutti sanno che correre con un compagno di coppia ben preparato è un vantaggio: difficilmente causerà disturbo all’altro cane.

Tra i nomi che ho appena elencato sopra ne compaiono anche tanti femminili. Le donne che addestrano e conducono cani, nel Regno Unito, non sono bestie rare, tutt’altro. E non si limitano a fare capolino ai trials con il cane preparato da qualcun altro, la maggior parte di loro il cane se lo prepara da sé, e non è certo lì per seguire la passione del marito, o del compagno. Al contrario, spesso sono proprio i mariti che vengono a vedere e a dare una mano.

La parte umana dei trials ha il suo perché, insieme a tutte le tradizioni e alle formalità che l’accompagnano. I britannici non sono i più espansivi dei popoli, ma dopo un po’ ci si sente parte di quel mondo, un mondo fatto da formalismi, ma anche da semplicità che vanno dal pranzo al sacco, consumato tutti insieme all’aperto in quasi qualsiasi condizione climatica, alla cucciolata fatta esclusivamente per portare avanti la propria linea. Le razze da ferma inglesi, infatti, non sono granché commerciali e commerciabili e questo tiene ben lontana la minaccia che la cinofilia venatoria diventi un business. Un maschio vincente farà qualche monta (forse), ma non diventerà mai uno stallone di grido, capace di rendere ricco il suo proprietario.

L’aspetto amatoriale caratterizza anche la gestione dei terreni e dei selvatici. Gli italiani sono abituati ad andare all’estero per allenare e per addestrare e credono che basti pagare per poter sganciare il cane. Costoro non hanno mai incontrato un gamekeeper britannico al quale, molto francamente, non importa nulla delle esigenze del vostro cane. I guardiacaccia stanno lì per tutelare la selvaggina, punto, e il cane è spesso visto come un elemento di disturbo. Si può allenare (o essere invitati a censire) a discrezione del guardiacaccia, non è un diritto che si acquisisce pagando, occorre in qualche modo meritarselo. Negli anni sono riuscita a allenare il cane e a partecipare a qualche censimento, ma queste attività non sono programmabili. Tutto dipende dal clima, dall’età dei selvatici, dall’andamento delle covate, dalla disponibilità di chi vi deve accompagnare, eccetera eccetera. Allenare è un privilegio, non un diritto.

Gamekeepers…

È difficile avere accesso ai terreni, ed è per questo motivo che il mio cane, per esempio, ha fatto molto meglio su starne e su fagiani, che non su grouse. Non posso allenare il cane su grouse in Italia, perché non esistono e, in Inghilterra, non sempre ho la possibilità di muoverla abbastanza.  La grouse di per sé è un selvatico come un altro, che ben si presta al lavoro del cane da ferma, ma che ha due problemi. Uno è legato all’emanazione e l’altro alla densità numerica. L’emanazione è molto forte e può far bloccare cani abituati su selvatici meno “odorosi” e più leggeri e, come detto poco sopra, se il cane non guida in maniera fluida rapidamente, viene eliminato. Il secondo problema, ovvero la densità di animali, amplifica il primo problema: è normale veder alzare voli d 15-20 grouse, che se ne stavano da qualche parte tutti insieme. D’altra parte, un cane molto focoso e non ben addestrato, può perdere la testa di fronte a tanta selvaggina e andarsene a spasso per ore, o addirittura per giorni. I moors inglesi sono utilizzati per la caccia alla grouse in battuta, non per la caccia con il cane da ferma, questo spiega la tanta densità ma, come potete capire, confonde il cane.

Nelle prove a autunnali a pernici (starne), invece, ferma restando una densità di selvatici superiore a quella dell’Italia, essa è inferiore a quella delle prove estive e l’incontro non è garantito, ma si tratta di densità più consone ai nostri cani. I moors della Scozia, su cui sono stata soltanto nel 2016, li ricordo come una via di mezzo, mentre mi restano ancora da scoprire le prove primaverili. Certo è che la magia di un moor estivo ricoperto di erica in fiore e abbagliato da un cielo violetto è difficile da superare.

Vuoi saperne di più sui Field Trials ne Regno Unito? (Articles available in Englih as well) Clicca qui.




About me

About me

I have a degree in Veterinary Medicine, to graduate I wrote an experimental dissertation on gundogs welfare.  As you might guess, I am interested in behavioural medicine and in everything that falls within “preventive medicine” such as nutrition, complementary medicine (I studied veterinary acupuncture)  and anything related to working and sport dogs.

I got my first Engish Setter in 1999 and my hunting licence in 2003 when I also started to follow dogs during hunting days and fieldt trials.

I have a regular column in a few Italian hunting/shooting magazines and I also collaborated with some foreign ones. In 2004 I was asked by an Italian publisher to write a book on Setters.

I trained my dog personally and I handle her a trials by myself.

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Why Gregor?

 Why Gregor?

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I chose Gregor for many reasons. First of all, Gregor is a real hunting (rough shooting) dog who hunts regularly in a difficult environment (Italian Alps). Hunting (rough shooting) is essential  to verify througlythe qualities of a pointing dog. Things like endurance and natural connection with the handler cannot be evaluated during a trial.

Furthermore, dogs who hunt in difficult conditions, such as public grounds, need a an extremely high drive to continue searching for birds without seeing one for ours.  Gregor awards in mountain trials certify his qualities. Gregor has been trained and is handled by his owner, which is fairly unusual for an Italian top winning English Setter: most of them are given to professional handlers.

I also like his conformation (I think he as an excellent topline) and his temperament.

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Perché Gregor di Val di Chiana?

Perché Gregor?

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Questo cane è stato scelto per tanti motivi. Per prima cosa, Gregor è utilizzato regolarmente a caccia in ambienti difficili: questo è fondamentale per verificare le attitudini e le qualità del cane da ferma. Ci sono caratteristiche quali il collegamento naturale e il fondo che non possono essere verificati mediante le prove di lavoro. Inoltre, un buon cane da caccia (in terreno libero) deve essere in grado di continuare a cercare e mantenere alta la motivazione anche quando dopo ore di lavoro non riesce ad incontrare selvatici. I risultati che Gregor ha ottenuto in prove corse in alta montagna sono un importante, ulteriore, conferma delle sue qualità. Altro particolare da rilevare, Gregor è stato preparato per le prove dal proprietario stesso che, tuttora lo conduce, ha pertanto ottenuto tutti i suoi risultati senza che fosse mai presentato da un professionista.

Di Gregor mi è piaciuta anche la tipicità morfologica (ottima la linea dorsale) e l’equilibrio caratteriale.

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Puppies…. Briony x Gregor

The puppies

I chose this dam and this stud to obtain excellent hunters with a good conformation and size. I think English Setters should be beautiful and smart hunting dog with a sound conformation. I want the puppies to be strong hunters, healthy and have a nice temperament. Hopefully they would also have enough qualities to be trialed and/or showed. A female puppy will be kept by me. I carefully planned this litter and the pups will be reared inside the house (not in a kennel) to be properly socialized and housetrained. Pups will be fed Carnilove puppy first and Carnilove large breed puppies later.

My ideal owner is someone who can understand and appreciate the care I put in this litter. These pups should become family members, not hunting tools.

To contact me: englishsetterATgmailDOTcom

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Cuccioli in arrivo

Ch.It. B./R.S. Briony del Cavaldrossa x Ch.It.L/Ch.Int.L./Ch.Eu./ R.S. Gregor di Val di Chiana

Cuccioli da riproduzione selezionata (Pedigree Rosa) ***Click here for English***

Ch.It.B/ R.S. Briony del Cavaldrossa (CAE-1)  Altezza 58 cm

(C.R./R.S. Gion di Crocedomini* x Ansa del Simano) Clicca qui per vedere il pedigree

Verifiche sanitarie HD A ED 0      Esente PRA (rcd4) Esente NCL                   Dosaggio Taurina nella norma

Briony è figlia del Campione Riproduttore e Riproduttore Selezionato Gion di Croocedomini (HD/A HD0) e di Ansa del Simano (HD/B), una femmina di proprietà di un cacciatore svizzero che pratica la caccia alla tipica alpina sui Grigioni.

Briony è stata acquistata come cane da caccia ad uso personale. Successivamente, pur provenendo da linee di sangue esclusivamente da lavoro, è diventata Campionessa Italiana di Bellezza. È alta 58 cm e ha una dentatura corretta e completa (certificata). È Riproduttore Selezionato ENCI. Morfologicamente è un soggetto tipico che ha conseguito anche 2 BOB (Migliore di Razza) e 3 BOS (Best of Opposite Sex).

Dopo aver avuto la conferma che fosse un buon cane da caccia, ho iniziato ad addestrarla e condurla personalmente in prove di lavoro ENCI e, mia principale passione, in prove organizzate dal Kennel Club inglese (su grouse e su starne). Nel 2017, ha vinto la Novice Stake su starne organizzata dal Pointer Club a Sandrigham (Inghilterra). Con questo risultato, ha avuto accesso allo Stud Book del Kennel Club e diritto perpetuo di accedere al Crufts in classe Field Trials. Briony è il primo cane italiano (e continentale) a vincere una prova di lavoro su starne nel Regno Unito.

È un cane da caccia versatile, usato in ATC di media collina e in pianura, anche beccaccini. Ha partecipato a censimenti di grouse nel nord dell’Inghilterra ed è stata utilizzata per “spingere” i fagiani all’interno di una riserva in Kent.

Clicca qui per vedere Briony in video (minuto 4 circa).

È intelligente e collegata, apprende facilmente ed ha molta grinta, pur rimanendo un cane sensibile. Ha un grandissimo fondo e può cacciare per ore. È un cane equilibrato e molto piacevole come compagno di vita.

A caccia chiusa pratica anche addestramento di base e avanzato all’obbedienza (seduto, terra, resta, condotta…) divertendosi. Briony vive in casa ed è abituata a venire ovunque: ristoranti, negozi, mezzi di trasporto, università…

Clicca qui per sapere come verranno cresciuti i cuccioli e per le informazioni di contatto.

Clicca qui per sapere chi sono.

Su questo sito puoi vedere molte altre foto di Briony e Gregor.

Ch.It.L./Ch.Int.L./ Ch.Eu. / R.S. Gregor di Val Di Chiana

(Multi Ch. Picasso x Hemmj di Val di Chiana) Clicca qui per vedere il pedigree

HD A, altezza 58 cm (Video Gregor)

Gregor è un soggetto allevato da Ademaro Scipioni e di proprietà di Domenico Pensa che lo usa a caccia in zona Alpi. Gregor, sempre addestrato e condotto dal proprietario, partecipa a prove di lavoro su tipica alpina. Grazie a queste prove, corse in alta montagna, Gregor è diventato Ch. Italiano di Lavoro e Ch. Internazionale di Lavoro. Nel 2014 ha vinto il Campionato Europeo su Selvaggina di Montagna.  Oltre a ciò, Gregor è un cane morfologicamente molto tipico e, infatti, ha ottenuto 2 CAC e 2 Ris CAC in esposizione e in raduni di razza. Gregor è Riproduttore Selezionato. Clicca qui per sapere perché è stato scelto Gregor.

 

 




Puppies… coming soon

It. Ch./R.S. Briony del Cavaldrossa x It.FT.Ch./Int.FT.Ch./Eu.Ch./ R.S. Gregor di Val di Chiana*

R.S = Selected Producer * (all Gregor awards were gained in mountail field trials)

Selected Production Puppies (pink pedigree) ***In italiano qui ***

It.Ch./ R.S. Briony del Cavaldrossa Click here to see the Pedigree

(Pr.Ch/S.R. Gion di Crocedomini  x Ansa del Simano)

HD A ED 0 PRA (rcd4)  Clear NCL Clear 58 Cm.

Briony is out of Producer Champion and Selected Producer Gion di Croocedomini (HD/A ED 0) x Ansa del Simano (HD/B), a bitch belonging to a Swiss hunter who hunts with her  on the Alps.

Briony was purchased as a personal hunting (rough shooting) dog. Thanks her correct conformation, which is very special considering she is out of working bloodlines, she later became Italian Full Champion (owner handled), gaining also 2 BOB and 3 BOS. She is an  Italian KC selected Producer and she is 58 cms tall and she has a full and correct dentition (certified).

I later started to train her for field trials where I always handled her competing in Italian trials and in British trials (grouse and partridge). In 2017, she won Novice Stake at Pointer Club Field Trial on partridge held in Sandrigham (England). Thanks to this award she was admitted to the Kennel Club Stud book and was granted  perpetual access to Crufts (Field Trial Class). Briony is the first Italian (and Continental) dog to win a Partridge trial in the UK.

She is a versatile hunting dog who normally hunts on the hills and in the plains where she can handle snipe nicely. She was used for grouse counting in Northern England, grey partridge counting in Italy and to push pheasant back into an estate in Kent.

Click here to see Briony during a trial (around min.4).

She is smart,  well connected to the handler and gifted with an exceptional endurance.

In spring/summer she enjoys practicing  basic and advanced obedience. She is a pleasurable dog to live with: she lives indoors and loves coming everywhere with me.

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Who I am?

Click here to see more pics of Briony & Gregor

Ft.Ch.It.L./Int. Ft.Ch/ Eu. Ch. / R.S. Gregor di Val Di Chiana

(Multi Ch. Picasso x Hemnj di Val di Chiana) Click here to see the pedigree.

HD A, height 58 cms Click here to see Gregor in action

Gregor was breed by Ademaro Scipioni and is now owned by Domenico  Pensa, who hunts with him on the Alps. He also trained him and handles him in  mountain trials. Thanks to these trials, Gregor became Italian FT Ch., International FT. Ch. and European FT.Ch. 2014 (mountain trials). Beside this,  Gregor has a very nice conformation and has already gained 2CC and 2 RCC at shows. Gregor is an Italian KC Selected Producer.

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English Summer Trials: Daily Life

People keep asking about British trials…. but they always forget to ask about daily life during these trials! A brief recap: I watched Champion Stake 2015 (this falls into “English Summer Trials); participated in English and Scottish summer trials in 2016; participated in English partridge trials in Norfolk (autumn trials) in 2017. Now I am just back from English summer trials 2018 and I am still incredibly tired: summer trials are not really a relaxing holiday, probably they are not a holiday at all!

Grouse

I have to admit that Autumn Partridge trials, in spite of being less flashy, are perfectly suitable to the average human being, whereas Grouse Summer trials are certainly more demanding in terms of physical fitness. I do not consider myself a lazy person, and I do my best to keep in shape, but I get tired quite easily, this makes me think that to survive in summer trials with elegance you need to be a bit of a super-hero. For this reason, this year I did not even dare to cross the Scottish border: my 2016 experience in Scotland was pretty intense and most of my time was spent on the road, travelling from one trial to another, often trying to reach the micro supermarket (& service station) in Grantown on Spey before it was too late. Maybe it was too much just because I was staying in a B&B I did not particularly enjoy and from which I eventually ran away. Maybe it was so bad because I did not even have a fridge, nor a freezer or… most likely, there was simply too much to do for one person travelling alone.

This is one of the reasons that made me opt for “England only” this year, as if rural England was easy to deal with. I tried to be more organized and I booked a whole cottage: um mm err… it was a cottage suitable for five people, much more than one small sized human and her dog would have needed, but it was conveniently located and reasonably priced. Most of the people participating in British trials, indeed, do not stay in hotels, or at home, as it happens with FCI trials (at least those taking place in Italy). The Brits normally live in a caravan (some Irish even dared to live in a tent!) or rent a cottage, a few opt for a bed and breakfast. Trials take place every day (one day you have the puppy or the novice stake, and on the following day you normally have the open stake) and most of the competitors have a trial each day.

Newbiggin estate

Trials start later than Italian FCI trials: the meeting is normally at 9 o’clock (and not at dawn as awfully required here), but the venue might be far from where you are staying. In my experience, since I have always skipped the first trials, those that take place near Lauder (Scottish Borders), we have about one week of trials near Blanchland and Barnard Castle, which are villages in County of Durham and Northumberland, and one second week with trials around Reeth, in North Yorkshire. People can choose whether to move around from trial to trial, to stay one week in one place and then move somewhere else to get closer to the next trials, or decide to remain two weeks in the same place, and drive back and forth. I chose the third option to avoid packing and unpacking continuously.

Trialers do not travel light: they cannot. Most of the people drive a pick up truck full of dogs, clothes and food. You can have all sort of weathers during a trials circuit, sometimes even during a single trial: this year temperatures ranged from 8°C degrees with high winds and rain to thirty something degrees. You need to bring summer clothes, rain clothes and winter clothes, better if in two copies, as everything can get soaked with water. You also need a hat, a rain hat, some sunscreen, a walking stick, the list of the must have is long, I am just mentioning something to let you imagine how full our cars are.

While supermarkets exist in Northern England, they can be far from where you live or close earlier than you are used to. Shops also close around 5 p.m. and you are not normally back from a trial by that time. This happens because English trials can have up to 40 dogs (20 braces) and at least two rounds take place, which means a trial usually finishes late in the afternoon(*you are expected to stay until the end of the trial and to follow the stake on foot, all day long). There is normally a lunch break, but there is no restaurant, nor do the clubs cater food for competitors: runners are expected to bring they own packed lunches and eat them on the moor, or in the car if the weather is too bad. This also means you have to arrange your own meals by purchasing them or by cooking them in advance.

Lunch on the moor

As said earlier, trials start at 9 a.m. but might be located one, or even two hours away from where you are staying. To reach Masham trial in time, I woke up at 5 a.m., had breakfast and packed everything I needed to carry with me and to met with friends on the way at 6.30 a.m. We reached the venue a bit earlier than planned, but you are somehow expected to be there well before the announced meeting time. Also, travel time on country roads is not very predictable with sheep and tractors ready to sabotage the best plans.

Lunch on the moor

That trial was sadly cancelled and, as traditionally happens, this was announced on the trial’s ground, not in advance by phone, or-mail. We reached home earlier on that day but trials do not usually finish before 5 p.m. so, by the time awards are given and you leave the moor…. you are back at your temporary home at around 7 p.m., or even later if you stop on the way to get some gas, or to grab any food for the following day.

By the time you unload the car, have a shower, feed the dog, feed yourself and maybe dry your wet clothes, is almost time to go to bed and maybe answer a couple of e-mails and messages you received during the day, in the rare instances your cellphone managed to get some signal. That’s daily life during English summer trials: Scottish summer trials were similar two years ago, but with competitions taking place much further from each other and with much less service stations, supermarkets and cell phone signal on the way!

Still curious about British trials? Check the section A Month on the Moor or click here.

Newbiggin (Yorkshire Gundog Club) Open Stake slideshow pictures below.




I Pointers e i Setters in Inghilterra nell’anno 1928 – di G.Horowitz

I Pointers e i Setters in Inghilterra nell’anno 1928 di G.Horowitz

Tratto dal Bollettino del Kennel Club Italiano – Marzo 1929

Il fatto che i nostri Pointers e Setters continuino a conservare anche pel 1928 popolarità considerevole nel nostro paese è specialmente dovuto a qualche entusiasta del nostro mondo cinegetico e al numero maggiore dei nostri espositori. È sorprendente che la popolarità del Pointer e del Setter sia più grande all’estero che in Inghilterra, e all’estero il loro numero è più grande che da noi; ciò nondimeno questi medesimi paesi amano ricorrere a noi per comperare i nostri migliori rappresentanti delle due razze per “rinfrescare” gli esemplari che essi possiedono. Questo è dovuto, in parte, al fatto che il nostro clima è talmente variato che i nostri Pointers e Setters possiedono maggior vigoria di quelli nati ed allevati nei paesi caldi, in parte, per merito delle nostre grandi esposizioni, quali quelle del Kennel Club e di Cruft, nelle quali si possono ammirare i tipi più perfetti, e inoltre, per merito delle nostre società di « field-trials » che sono sostenute da entusiasti e che fanno in modo che Pointers e Setters siano provati su selvaggina libera.

Tutto questo sommato permette, agli stranieri disposti a pagare buoni prezzi, di conoscere e scegliere il cane che loro meglio si adatta per mantenere la razza nel loro paese.

É noto che gli Stati Uniti dell’America del Nord possiedono molto sangue eccellente Pointers e Setters, avendo assorbito molti dei migliori cani del fu signor A. T. Williams (canile celebre di “Gerwn”) e del fu colonnello Cotes (canile celebre dei “Pitchford”) oltre a filoni di sangue d’ altri canili inglesi.

In America l’energia fisica nei Pointers e Setters è fortemente considerata, e questo fattore è difficile mettere a prova nel breve tempo accordato nei “Field Trials” nel nostro paese. Pertanto è un requisito della massima importanza in queste razze — il 50 per cento del valore di un Pointer e Setter considerato come field — ed è talmente considerato importante oltremare che, alle prove americane, l’energia fisica costituisce una delle prove principali.

Il fatto che gli americani diano un valore così alto all’energia fisica è senza dubbio dovuto alla natura estesa e aperta del paese nel quale i loro cani sono al lavoro su selvaggina e su quaglie.

Un Pointer od un Setter troppo piccolo non può mantenere l’andatura e lo stile come un soggetto di più grande taglia, possedendo quest’ultimo un passo lungo, facile, elastico che gli permette battere della rude brughiera e del terreno che presto faticherebbero e fiaccherebbero un Pointer o un Setter di piccola taglia.

Se noi diamo un colpo d’occhio alle opere scritte verso l’anno 1760, noi rileviamo con facilità che i cani dell’epoca erano dei Pointers e dei Setters e piuttosto i primi dei secondi, poiché il loro pelo corto permetteva di meglio sopportare il lavoro evitando il fastidioso arruffarsi del pelo con lappole e semenze.

Curioso il fatto che in America, pur dando valore al pelo del Setter, lo si rasi ben corto nelle epoche di lavoro

Circa cento anni fa, quando le biade venivano mietute a mano e le stoppie lasciate assai lunghe , era necessario avere un cane che rispondesse ai requisiti descritti oltre ad una ferma solida, i primi per trovare le pernici, la seconda perché rimanesse fermo durante il tempo necessario a ricaricare il fucile a pietra ad un sol colpo. Era questo un processo piuttosto lungo se si pensa che la polvere doveva essere misurata e versata nella canna, la borra giustamente adattata, seguita dalla misura dei pallini, un’altra borra leggermente pressata, la bacchetta rimessa a posto, il foro al bacino della ricarica ripulito e riempito di polvere d’accensione là dove la pietra focaia batte.

In quei tempi solo una perfetta combinazione di buoni cani e di accurata preparazione poteva portare al successo. Fra parentesi, verso l’anno 1750, si usavano cani di una razza speciale per la caccia al fagiano nel bosco molto folto.

Attualmente i Pointers sono i più popolari sul Continente, nell’Africa del Sud e in America, dove le condizioni del terreno permettono il completo impiego buon cane e, soprattutto, dove si trovano quaglie.

In Africa del Sud si incontrano molti cani da caccia eccellenti e buon numero di “Pointers Espagnols” neri; che erano molto popolari circa trenta anni fa; di costruzione piuttosto ordinaria ma con andatura meravigliosa.

Il “Veldt” è essenzialmente il luogo dove il Pointer è necessario se si vogliono ottenere risultati dello sport con le differenti specie di «Francolini», “Khoorhan” e di “Galline faraone” che tutte offrono dell’ottimo sport se si cacciano montando buoni ponies da caccia e coll’ausilio di buoni Pointers.

In Inghilterra l’allevamento di Pointers e Setters sarebbe estinto se la loro esistenza dipendesse solamente dalla caccia; ma fortunatamente vengono impiegati ancora molto in parecchie parti della Scozia per la caccia alla “grouse”, benché, anche là. la stagione nella quale la “grouse” si presta alla caccia col cane è cosa così breve che diviene ben caro il tenere un canile a quel solo scopo.

Sulhamstead Sheilin d’Or

Coloro che sostengono le prove sul terreno sono gli amatori del Pointer e del Setteer ed è grave danno che le prove non possano essere tenute tutte durante la stagione di caccia, quando cioè è possibile come nel passato sparare alla selvaggina. Coll’agricoltura moderna ciò è impossibile, infatti: le stoppie del 1928 potevano appena dirsi coperte, causa le moderne mietitrici che rasano quasi completamente gli steli e l’intero sistema di coltura dei campi e dei pascoli è cambiato. Una delle nostre Società d Field Trials , la “Devon and Cornwall Society” trova modo di far correre le sue prove al principio della stagione di caccia, e l’anno scorso queste field trials furono certamente molto più interessanti di quelle corse al principio di primavera su pernici accoppiate e sul punto di nidificare. Senza dubbio ai nostri tempi è molto importante abbattere la selvaggina sotto ferma. Un Pointer od un Setter potrà sovente restare correttamente immobile sul selvatico bloccato, e sul selvatico alzatogli sotto ferma, ma gli stessi soggetti potrebbero essere tentati a rompere su un selvatico abbattuto. È vero che una fucilata vien sparata a salve per provare l’immobilità e l’eventuale paura della detonazione, ma troppo di sovente questo colpo di fucile parte da una certa distanza, ciò che è ben differente di due fucili che, può darsi, impieghino le quattro canne contro un branco levantesi abbattendo tre o quattro individui.

Ciò nonostante, i field trials, quale che sia il posto e l’epoca in cui vengono tenuti, ci mettono in grado, entro certi limiti, di scegliere i migliori cani pel primo, secondo e terzo posto in classifica, e frequentemente la prova esibita viene reclamizzata. Così nelle prove della primavera del 1928 il cucciolone di setter inglese “Stylish Switcher”, del signor Sharpe, guadagno il 12 aprile e otto giorni dopo conquistò la vittoria alle prove del Kennel Club; fu secondo nella seconda giornata nella gara per cani di ogni età, nel quale il primo posto toccò alla Setter irlandese femmina campione in prove “Sulahmstead Sheilin d’Or”.

Fu questo un ottimo successo per un cucciolone, che attualmente si trova in Italia, dovrà portare vantaggio alla razza dei Setters inglesi.

Il modo accurato con il quale furono tenuti i pedigree e col quale venne selezionato l’allevamento nel passato, ha molto contribuito a metterci in grado di sostenere la nostra posizione, ma i grandi canili di “Pitchford” (colonnello Cotes) che aveva origine dall’antica linea di Pointers di “Woodcote” e i canili di W. Arkwright lasciarono un grande vuoto nel nostro allevamento.

Il Setter irlandese, quale cane da lavoro, è molto popolare in Irlanda, per la caccia al beccaccino. Più di 1400 sono stati registrati nei libri del Kennel Club durante l’anno scorso (1927 n.d.r.) contro meno di 600 fra Pointers e Setters inglesi.

Io spero, in un mio prossimo articolo, dire qualcosa sui Retrievers e sugli Spaniels in Inghilterra nel 1929

G. HOROWITZ