HEGEWALD-ZUCHTPRÜFUNG 2017 di Fabrizio Crabbio

Dopo 12 anni dall’edizione svoltasi a Freising, il VDD ha affidato di nuovo al Gruppo Sud Baviera l’organizzazione dell’Hegewald Zuchtprüfung, la prova più attesa per i D.D. scelti, con età inferiore a 24 mesi.

La città di Straubing, la quale aveva già ospitato l’Hegewald nel 1968, 1985 e nel 1997, è stata nuovamente designata dall’organizzazione per ospitare anche l’84esima edizione.

Il ruolo di Prüfungsleiter è stato ovviamente ricoperto dal Presidente del Gruppo Sud Baviera, Sig. Frieder Meidert, coadiuvato da due vice, Sigg. Fritz Blüml e Josef Moll.

Molti allevatori sperano di vedere i loro prodotti, nati nell’anno precedente, calcare questo prestigioso palcoscenico e molti conduttori lavorano intensamente un anno con il loro allievo per ben figurare.

Sono sempre stato affascinato dall’Hegewald per la sua caratteristica di internazionalità, oltre che per il fatto che sia una prova molto impegnativa, selettiva e probatoria, per un cane da caccia ad uso polivalente e questa sensazione positiva mi è rimasta per parecchi anni.

Purtroppo negli ultimi tempi, molte delle convinzioni che mi davano la forza di sostenere a spada tratta la filosofia di questa meravigliosa invenzione dei cinofili tedeschi con i miei interlocutori, è venuta meno. Sia ben chiaro, lo spirito e lo scopo sono inattaccabili, ma la realtà con cui ci si deve confrontare a partire dai terreni scelti, dalla densità di selvaggina da piuma presente e da alcune terne giudicanti per lo meno discutibili, hanno attenuato parzialmente le mie convinzioni.

Si sta verificando ormai da qualche anno, che le varie batterie non sono messe nelle stesse condizioni, ossia non tutte sono assegnate a riserve idonee sia come presenza di selvaggina da piuma, che come qualità dei terreni. Partendo dal presupposto che è praticamente impossibile garantire a tutti i partecipanti le stesse identiche possibilità, visto il numero di variabili in gioco, si spererebbe però di non scontrarsi con disparità grossolane.

I conduttori più fortunati, ai quali sarà assegnata una riserva idonea, avranno la possibilità di ben figurare, mentre quelli che vengono sorteggiati in riserve quasi o del tutto prive di fagiani, saranno costretti a vagare per ore alla loro ricerca, sfinendo il cane in ripetuti sganci infruttuosi.

Risulterà difficile quindi giudicare compiutamente l’utilizzo del naso, la ferma e se le cose girano male, ne potrebbero risentire anche il giudizio sulla cerca ed il piacere al lavoro.

Non mi sembra corretto che circa 200 conduttori lavorino un anno il proprio allievo, per poi non avere la possibilità di mettere in mostra il risultato dello sforzo prodotto.

E’ veramente mortificante, oltre che profondamente ingiusto, tanto che non considero più equo il rapporto soddisfazione/sforzo economico-temporale da sostenere per partecipare ad un’edizione dell’Hegewald, in particolar modo quando la sede scelta dista oltre 1.000 km da casa.

Se la situazione non migliorerà presenterò i miei cani ad una normale HZP, la quale richiede un impegno molto inferiore in termini di tempo e di denaro e che servirà comunque, insieme a tutti gli altri requisiti richiesti, ad iscrivere i cani nello Z.R.

Se non è più possibile garantire condizioni idonee, per motivi che non è il caso di approfondire in questa sede, il VDD potrebbe prendere in considerazione la possibilità di liberare selvaggina da piuma a tempo debito. Insomma qualcosa deve cambiare, così a mio parere la situazione non è più particolarmente attraente.

Quest’anno avevo iscritto 2 femmine, ma dall’inizio di settembre non mi hanno più fornito prestazioni in acqua soddisfacenti. Una per un verso, l’altra per un altro e di conseguenza ho deciso di non rischiare di perdere una settimana di lavoro, con il rischio di non ottenere un risultato degno di nota, decidendo così di partecipare all’HZP.

Ne segue che in questa occasione, non posso dare testimonianza diretta di quanto accaduto a Straubing, ma ho avuto modo di ascoltare la testimonianza di alcuni connazionali che si sono recati in loco, i quali oltre che descrivere l’organizzazione di questa edizione dell’Hegewald molto “sotto tono” per usare un’espressione morbida, riguardo l’organizzazione, mi hanno raccontato di riserve non idonee per i motivi sopra descritti.

Altre lamentele mi sono state riportate riguardo il trattamento di alcuni concorrenti nel lavoro in acqua, che nonostante abbiano utilizzato parecchi “aiutini” (lancio di sassi e comandi urlati a squarciagola), abbiano ottenuto punteggi eclatanti.

Tutto questo non fa bene al sistema D.D., che ha sempre funzionato per la serietà teutonica con cui si è sempre praticata la selezione.

Dopo queste riflessioni di carattere negativo, passiamo alla cronaca che quest’anno ha regalato all’allevamento italiano, rappresentato in particolare dall’affisso “del Zeffiro”, il più grande successo mai registrato.

Ai primi due posti della classifica si sono piazzati:

la femmina R/N di nome QUENTHAR IV del ZEFFIRO, con P. 232 in lavoro e giudizio in forme e pelo di g (8)/sg (10), per cui un punteggio finale di 241,0.

Nata il 23 Gennaio 2016 da madre BRUNHILD IV del ZEFFIRO (ELISA III del ZEFFIRO x OMAR III del ZEFFIRO), VJP P. 73, Hgw P. 226, VGP I./320 ÜF sg(11)/sg(10), linea materna Zeffiro-Saarforst-DK., padre XILLO III del ZEFFIRO (KAROLINA III del ZEFFIRO x BASKO vom BODESTEIN), VJP P. 77, Hgw P. 206, VGP I./346 ÜF sg(11)/sg(11), VBR, SJDD, linea materna Zeffiro-Saarforst D.K.

QUENTHAR IV ha ottenuto il 12 sull’utilizzo del naso e nel lavoro con l’anitra viva ed è stata condotta dal Sig. Fritz Birkeneder del Gruppo Sudbayern, vecchia conoscenza per tanti Drahthaaristi italiani.

Al secondo posto il maschio R/M di nome SAIGO IV del ZEFFIRO, con P. 228 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (9)/sg (9), per cui un punteggio finale di 237,0.

Nato il 16 Maggio 2016 da madre ZILLY III del ZEFFIRO (ELLEN III del ZEFFIRO x TANGO II del ZEFFIRO), VJP P. 77, Hgw P. 211, VGP sg(10)/sg(10), linea materna Zeffiro-Saarforst-DK., padre HASSO vom FORSTBERG (EICKA vom KLOSTERGARTEN x ELAN vom FLAßDIEK), VJP P. 63 +73, HZP m.s. P. 223, VGP II./317 TF SG(11)/SG(11), linea materna Saarforst D.K.

SAIGO IV ha ottenuto il 12 sulla traccia della lepre ed è stato condotto dal Sig. Josef Petz anch’esso del Gruppo Sudbayern, già vincitore dell’Hegewald nel 2003 con il maschio EIKO vom KLOSTERNGARTEN.

Gli onori sono tutti per il Sig. Gallo, che con perseveranza ed intuizioni allevatoriali, ha saputo selezionare soggetti capaci di primeggiare in una realtà da sempre ad appannaggio esclusivo dei suoi colleghi tedeschi.

Una lode particolare va riservata anche ai conduttori italiani che quest’anno sono stati numerosi e che a parte qualche piccolo incidente di percorso, hanno dimostrato tutto il loro valore.

Avevo già visto i candidati italiani all’Hegewald in occasione del Wasser Test che ho giudicato alla fine di Luglio e la buona impressione che mi ero fatto sul materiale prodotto nel 2016 è stata confermata dai fatti.

Al quarantanovesimo posto la femmina R/M di nome SENTHA IV del ZEFFIRO, con P. 220 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (9)/sg (10), per cui un punteggio finale di 229,5.

Nato il 16 Maggio 2016 da madre ZILLY III del ZEFFIRO (ELLEN III del ZEFFIRO x TANGO II del ZEFFIRO), VJP P. 77, Hgw P. 211, VGP sg(10)/sg(10), linea materna Zeffiro-Saarforst-DK., padre HASSO vom FORSTBERG (EICKA vom KLOSTERGARTEN x ELAN vom FLAßDIEK), VJP P. 63 +73, HZP m.s. P. 223, VGP II./317 TF SG(11)/SG(11), linea materna Saarforst D.K.

SENTHA IV è stata condotta dal vicepresidente del C.I.D., Sig. Giuseppe Marinelli

Al cinquantasettesimo posto la femmina R/M di nome STARHA IV del ZEFFIRO, con P. 218 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (9)/sg (11), per cui un punteggio finale di 228,0.

Nato il 16 Maggio 2016 da madre ZILLY III del ZEFFIRO (ELLEN III del ZEFFIRO x TANGO II del ZEFFIRO), VJP P. 77, Hgw P. 211, VGP sg(10)/sg(10), linea materna Zeffiro-Saarforst-DK., padre HASSO vom FORSTBERG (EICKA vom KLOSTERGARTEN x ELAN vom FLAßDIEK), VJP P. 63 +73, HZP m.s. P. 223, VGP II./317 TF SG(11)/SG(11), linea materna Saarforst D.K.

STARHA IV è stata condotta dal Sig. Aide Ravasio alla sua prima esperienza

Al centesimo posto il maschio R/M di nome NONATULA DON III, con P. 209 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (10)/sg (9), per cui un punteggio finale di 218,5.

Nato il 15 Aprile 2016 da madre NONATULA GINA (NONATULA ALLE x EX vom DONAUWALD), VJP P. 77, Hgw P. 219, VGP I./348 ÜF, AH, Btr, Vbr, sil, sg(11)/sg(10), linea materna, / padre QUINTUS II vom SCHLOβTURM (QUARTA II vom WILDBARREN x KARLO vom SCHLOβTURM), VJP P. 74, Hgw P. 220, VGP /, g(8)/sg(10), linea materna königsheide-Saarforst D.K.

DON III è stato condotto dall’allevatore e vice presidente del C.I.D. Sig. Gino Fortini

Al centotredicesimo posto la femmina R/M di nome CHRISTABEL della CA’ RIGADA, con P. 205 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (9)/sg (10), per cui un punteggio finale di 214,5.

Nato il 10 Ottobre 2015 da madre NONATULA FEE II (GLADDIS x EX vom DONAUWALD), VJP P. 68, Hgw P. 219, sg(10)/sg(11), linea materna /, padre NONATULA PAN II (NONATULA ASSIA x FLIC vom WOLLSBERG), VJP P. 73, Hgw P. 202, g(7)/sg(10), linea materna /.

CHRISTABEL è stata condotta dal Sig. Francesco D’Ammaro, anch’egli alla sua prima esperienza.

Al centosessantottesimo posto la femmina R/M di nome CORA della CA’ RIGADA, con P. 0 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (10)/sg (11), per cui un punteggio finale di 0.

Nato il 10 Ottobre 2015 da madre NONATULA FEE II (GLADDIS x EX vom DONAUWALD), VJP P. 68, Hgw P. 219, sg(10)/sg(11), linea materna /, padre NONATULA PAN II (NONATULA ASSIA x FLIC vom WOLLSBERG), VJP P. 73, Hgw P. 202, g(7)/sg(10), linea materna /.

CORA è stata condotta dall’allevatore Sig. Simone Favalli, che è stato sfortunato nell’esecuzione della schleppe con il coniglio, in quanto la cagna è stata disturbata da un capriolo, la cui presenza ha interessato particolarmente Cora, fino a non farle terminare correttamente l’esercizio.

Gli altri cani allevati in Italia che hanno partecipato sono:

Al cinquantatreesimo posto la femmina R/N di nome RESY IV del ZEFFIRO, con P. 219 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (10)/sg (10), per cui un punteggio finale di 229,0.

Nata il 16 Maggio 2016 da madre ALESSIA vom MARGARETENHOF (NIXE v.d. HOFMARK x PALFFY III vom ZEFFIRO), VJP P. 66+75, HZP o.s. P. 190, VGP, linea materna Zeffiro-Saarforst-DK., padre QUAX vom BURGWALD (ORLA vom BURGWALD x OTTELO vom DACHSWIESE), VJP P. 73, HZP o.s. P. 185, Hgw P. 224, VGP I./326 sg(10)/sg(10), Vbr, spl, linea materna Zeffiro-Saarforst D.K.

STARHA IV è stata condotta dal Sig. Martin Deml del Gruppo Nord Bayern

Al sessantaseiesimo posto la femmina R/N di nome QUISSY IV del ZEFFIRO, con P. 209 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (10)/sg (9), per cui un punteggio finale di 238,5.

Nata il 23 Gennaio 2016 da madre BRUNHILD IV del ZEFFIRO (ELISA III del ZEFFIRO x OMAR III del ZEFFIRO, VJP P. 73, Hgw P. 226, VGP I./320 ÜF sg(11)/sg(10), linea materna Zeffiro-Saarforst-DK., padre XILLO III del ZEFFIRO (KAROLINA III del ZEFFIRO x BASKO vom BODESTEIN), VJP P. 77, Hgw P. 206, VGP I./346 ÜF, sg(11)/sg(11), VBR, SJDD, linea materna Zeffiro-Saarforst D.K.

QUISSY è stata condotta dal Sig. Walter Engleder del Gruppo Sud Bayern.

la femmina R/M di nome INDRA di COSTA RUBEA, con P. 0

Nata il 10 Maggio 2016 da madre RENA di COSTA RUBEA (ALMA x FLIC von WOLLSBERG), VJP P. 74, HZP o.s. P. 183, HN, spl , linea materna Auenheim-PP., padre JACK III vom GEHRENBERG (ERLE III vom GEHRENBERG x SASCHA vom WENDELSBERG), VJP P. 74, Hgw P. 224, VGP I./336 ÜF, BTR sg(10)/sg(11), linea materna Gehremberg-Kreutzecke-Auenheim PP.

INDRA è stata condotta dal Sig. Hans Schmid del Gruppo Sud Bayern, che proprio all’ultima prova sull’anatra viva, dopo aver eseguito un lavoro eccellente, ha inspiegabilmente rifiutato di inseguire l’anatra che cercava di sottrarsi.

I dati numerici che hanno caratterizzato l’84° Hegewald:

  • i cani iscritti in catalogo erano 199, n° 12 dei quali non si sono presentati, n° 12 non hanno raggiunto il giudizio di buono “gut” o nella pista di lepre o nel lavoro in acqua con anatra viva o nel giudizio delle forme o del pelo, per cui sono stati giudicati “HW Kriterien n. erfüllt”, n° 3 hanno ottenuto solo la qualifica di HZP per gravi imperfezioni nelle forme o nel pelo, n° 31 non sono entrati nella classifica finale per vari motivi, dovuti a imperfezioni morfologiche e/o a prove non portate a termine. La percentuale dei cani che hanno portato a termine con successo la prova è del 71%;
  • dei 199 cani in catalogo i mantelli erano così divisi: n° 123 R/M, n° 49 R/N, n° 27 Unicolore marrone con macchia grigia sul petto, a loro volta distinti in n° 114 femmine e n° 85 maschi;

le nazioni straniere partecipanti sono state:

Italia               con n°    7 Soggetti;

Serbia              con n°    6 Soggetti

Danimarca      con n°    5 Soggetti;

U.S.A.            con n°    4 Soggetti;

Bulgaria          con n°    3 Soggetti;

Russia             con n°    3 Soggetti;

Ungheria         con n°    3 Soggetti;

Kazachistan    con n°     2 Soggetti;

Ucraina           con n°     2 Soggetti;

Finlandia         con n°     2 Soggetti;

Olanda            con n°    2 Soggetti;

Grecia            con n°    1 Soggetto;

Austria           con n°     1 Soggetto;

Gli stalloni più rappresentati come numero di figli iscritti, sono stati:

ALVIN II vom BANDORFER FORST      9 figli

OLAF III vom BÖCKENHAGEN              8 figli;

HAVAS vom HECHTSGRABEN               7 figli

LOTHAR IV del ZEFFIRO                         6 figli

VOTAN vom OECHTRINGER FORST     5 figli

QUIRL vom LIETHER MOOR                   5 figli

ALTMǞRKERS FRANKO II                     5 figli

ED vom HOCHWALD                                5 figli

ROCKO II vom SPANGER FORST                       5 figli

I gruppi di allevamento più numerosi sono stati:

affisso                                     nome cane                padre                             madre

vom Spanger-Forst             

1) Wacker II   Lennox vom Schaar   Senta II vom Spanger-Forst

2) Walli II       Lennox vom Schaar   Senta II vom Spanger-Forst

3) Wega II      Lennox vom Schaar   Senta II vom Spanger-Forst

4) Wito II       Lennox vom Schaar   Senta II vom Spanger-Forst

5) Xaver II     Lennox vom Schaar   Lilie II vom Spanger-Forst

6) Yessy         Olaf III vom BöckenhagenLava II vom Spanger-Forst

7) Yoka          Olaf III vom BöckenhagenLava II vom Spanger-Forst

8) Ziva II        Hero vom Bründfeld  Grandel II vom Spanger-Forst

9) Zorro II      Hero vom Bründfeld  Grandel II vom Spanger-Forst

vom Bründfeld

1) Titan           Lennox vom Schaar               Gipsy vom Bründfeld

2) Ulan           Pedro II vom Isendorf           Lara vom Bründfeld

3) Uri              Pedro II vom Isendorf           Lara vom Bründfeld

4) Uta             Pedro II vom Isendorf           Lara vom Bründfeld

5) Vella           Lux vom Fuchsberg               Queen vom Bründfeld

6) Venia          Lux vom Fuchsberg               Queen vom Bründfeld

7) Vitus          Ingo vom Fuchsberg              Queen vom Bründfeld

8) Vox            Ingo vom Fuchsberg              Queen vom Bründfeld

vom Jura Grund     

1) Panja           Gero v.d. Fuchswiese             Fenja vom Jura Grund

2) Paula          Gero v.d. Fuchswiese             Fenja vom Jura Grund

3) Quando      Altmärkers Franko II             Gebby vom Jura Grund

4) Quenda      Altmärkers Franko II             Gebby vom Jura Grund

5) Quirl           Altmärkers Franko II             Gebby vom Jura Grund

6) Quitte         Altmärkers Franko II             Gebby vom Jura Grund

7) Quno          Altmärkers Franko II             Gebby vom Jura Grund

Del Zeffiro

1) Quentar IV Xillo III del Zeffiro               Brunhild IV del Zeffiro

2) Quissi IV    Xillo III del Zeffiro               Brunhild IV del Zeffiro

3) Resi IV       Quax vom Burgwald  Alessia vom Margaretenhof

4) Saigo IV     Hasso vom Forstberg             Zilli III del Zeffiro

5) Sentha IV   Hasso vom Forstberg             Zilli III del Zeffiro

6) Starha IV   Hasso vom Forstberg             Zilli III del Zeffiro

  • Sono stati assegnati n° 5 (v) sulla pista della lepre, 3 (v) nell’utilizzo del naso, n° 17 (v) nel lavoro in acqua con anatra viva, , nessun (v) in forme e n° 6 (v) in pelo.
  • Il punteggio di 201 in lavoro è stato raggiunto dalla femmina XINA vom OSTETAL piazzata al 118 posto, per cui su un totale di 141 entrati in classifica, il 83 % hanno superato la soglia dei 200 punti.
  • La 50° posizione in classifica con Punti 220 è stata raggiunta dalla femmina YANA vom OECHTRINGER-FORST e la 100° posizione con Punti 209 è stata raggiunta dal maschio NONATULA DON III.

Passiamo ora alla doverosa e meritata menzione ai binomi che hanno ottenuto i punteggi più alti:

Al terzo posto la femmina R/M di nome AMBRA v.d. WINTERLEITER con P. 227 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (10)/sg (10), per cui un punteggio finale di 237,0.

Nata il 07 Aprile 2016 da madre WICKIE vom AHORNWALD (VITA vom AHORNWALD x GARRET III v.d. WISSOVER KLINKEN), VJP P. 67 + 69, HZP o.s. P. 186, HN, spl/sil , linea materna Löwemberg-Auenheim-PP., padre HAVAS vom HECHTSGRABEN (ONDRA vom BAYERNWALD x GRISHKA vom HECHTSGRABEN), VJP P. 76 + 67, HZP o.s. P. 0 + 193, HZP m.s. P. 0, VGP I./336 ÜF, BTR sg(10)/sg(11), linea materna Königsheide-Saarforst-DK.

AMBRA ha ottenuto il 12 nel lavoro con l’anitra viva ed è stata condotta dalla Sig.ra Silke Walter del Gruppo Baden,

Al quarto posto la femmina Unicolore marrone di nome GRÄFIN v.d. KALBERWEIDE con P. 226 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (11)/sg (11), per cui un punteggio finale di 237,0, spl.

Nata il 27 Aprile 2016 da madre GINA II vom SPANGER FORST (BASKA II vom SPANGER FORST x BASKO vom BODENSTEIN), VJP P. 76, HZP o.s. P. 0 + 183, sil, linea materna Spanger-Forst-Auenheim-PP., padre GERO v.d. FUCHSWIESE (ADDA v.d. FUCHSWIESE x JORKNvom FUCHSBERG), VJP P. 74, HZP m.s. P. 193, VGP I./336 ÜF, Sw I/, Sj-DD, sg(11)/sg(11), linea materna Oeynhausen-vom Walde-St.

GRÄFIN è stata condotta dal Sig. Justus Knaup del Gruppo Westfalen.

Al quinto posto la femmina R/N di nome QUENDA vom JURA GRUND con P. 226 in lavoro e giudizio in forme e pelo di sg (11)/sg (11), per cui un punteggio finale di 237,0, AH.

Nata il 27 Aprile 2016 da madre GEBBY vom JURA GRUND (AIKA vom JURA GRUND x ERO III del ZEFFIRO), VJP P. 77, Hgw. P. 235, VGP I./348,AH, spl, linea materna Königsheide-Saarforst-DK padre ALTMÄRKERS FRANKO II (ALTMÄRKERS DOHLE II x OTTELO v.d. DACHSWIESE), VJP P. 63 + 77, Hgw. P 210, VGP 0/II./328 TF, Btr, sg(10)/sg(11), linea materna Bachwiese-Radchen-P.P.

QUENDA è stata condotta dall’allevatore Sig. Jurgen Böttcher del Gruppo Nord Bayern.

Particolarità da registrare è la sempre crescente partecipazione di conduttori provenienti dall’Est Europa, con risultati molto soddisfacenti.

Dopo otto anni l’Hegewald tornerà a Billerbeck, a Nord di Dortmund e vicino al confine Olandese.

Partecipai all’edizione del 2010 e non superai la prova per il riporto dell’anatra occultata che la femmina Jette v. Erthal non eseguì a dovere.

Ho ancora presente la prova in campo, che fu un incubo per cercare una situazione adatta a generare una ferma. Alle 15.30 di pomeriggio si decise di abbandonare la lotta perché la cagna dopo aver fatto 7 o 8 Hasenspur nella vana ricerca di un fagiano, non ebbe più fiato per continuare.

Il disagio per certe situazioni non è recente, ma si trascina da parecchi anni, speriamo che il VDD riesca a coglierlo e a porvi rimedio.

Waidmannsheil!

Fabrizio Crabbio




76esimo Derby DKV Mainfranken di Mattia Felicetta

76esimo Derby DKV (Deutsch Kurzhaar Verein) Mainfranken 22-04-2017

di Mattia Felicetta

Di articoli di prove ne esistono migliaia, alcuni ci lasciano un’impronta, una lezione, un’idea di cos’è stato vissuto in quell’occasione, ma l’atmosfera può essere solo vissuta. L’ultima frase è un palese invito di vivere almeno una giornata come spettatore di queste prove (Derby, Solms, IKP o Kleemann per i DK), ed è indirizzato ad ogni persona interessata alla cinofilia delle razze tedesche. Se siete giunti su questo articolo è perché abbiamo un interesse comune, la passione che ogni giorno coltiviamo, con tanti sacrifici di tempo, migliorare non tanto per noi stessi, quanto per i nostri ausiliari e compagni di tutti i giorni. Mi sono presentato a delle prove di lavoro in Italia, da totale inesperto e con il massimo rispetto di quelli che sono stati i giudizi, ammetto di non avere una base di preparazione/esperienza per questi test. Un tasto toccato in più occasioni da altri concorrenti è un loro parere sulle prove tedesche, espresso a volte senza conoscere le specialità affrontate da un cane polivalente. Tra questi esistono due linee di pensiero diametralmente opposte: chi non le accetta minimamente e chi ne è incuriosito.Ora starete pensando “ma non dovevamo parlare del Derby?” Giustamente, siete qui per questo. Seguendo l’ordine cronologico si parte da giovedì mattina, partenza fissata alle 9:30 con mio padre Massimo ed il protagonista, Kurt (DK) fino ad ora completamente in secondo piano. Alle 18 circa siamo giunti a Gollhofen, più precisamente al Gasthaus Stern, tra Norimberga e Würzburg. Circa in contemporanea arriva Ingeborg Voelker-engler, cara amica e costante riferimento per gli italiani che si avvicinano al mondo delle prove tedesche. E’ lei il mio referente, ed è lei che spenderà il giorno seguente a farmi un corso intensivo sulla preparazione del cane.

Due giorni dopo, sabato 22 aprile 2017, inizia la prova: consegna del pedigree, controllo dei vaccini, rilascio del numero ad ogni concorrente, spiegazione delle varie fasi.
All’ingresso dell’albergo un veterinario incaricato aspetta ogni concorrente per la lettura del microchip ed un controllo sanitario, dovuto soprattutto per il monitoraggio di difetti quali displasie o assenza di denti. Tutto scritto sull’apposito modulo della prova. In totale 18 cani, divisi in quattro batterie, due da quattro cani e due da cinque cani, con tre giudici per ciascuna batteria di concorrenti. Il tutto organizzato in modo che Ingeborg, l’unica che conosceva l’italiano, potesse essere a giudizio della batteria, per aiutare con le traduzioni e le indicazioni sia a me sia a Marco. Ci dava anche tranquillità.

Cercherò di essere il più neutro possibile, limitandomi solo alla spiegazione delle varie fasi della prova, specificando il comportamento di Kurt nella giornata. In fondo era su di lui che era focalizzata la maggior parte della mia attenzione, se non tutta. Premetto che non sono un giudice di prove tedesche, non mi dichiaro addestratore di alcun tipo. Tutto ciò che leggerete da questo punto in poi sarà semplicemente l’interpretazione e la prima esperienza in queste prove di un ventenne che si affaccia a questo mondo. Alcune cose vi strapperanno una risata magari, ma in tutta la mia umiltà vi riporto quello che, forse in modo sbagliato, penso di aver capito.

Il primo passaggio consisteva nel piacere al lavoro, l’indifferenza al colpo e la cerca. Lo stile di razza di ogni ausiliare (DD, DK, Weimaraner eccetera) è recepito in modo completamente differente dalla mentalità italiana. Il portamento di  testa alto accomuna le due filosofie, ma  il metodo di lavoro lo reputo completamente opposto. Un cane deve segnalare i vari odori interessati all’attività venatoria, non pistando in modo continuo come un segugio, ma nemmeno cercare freneticamente ed in modo nervoso a distanze troppo ampie. La lepre, non a caso, non viene ignorata in Germani: se un cane, durante il suo turno, fa un incontro su questo selvatico viene valutato con un giudizio in più, se non incontra, nessun problema, non è richiesto. La  prima valutazione consiste quindi nel vedere come si comporta il cane nei confronti delle varie emanazioni recepite, controllando il cambio della battuta della coda, le pause per segnalare l’odore, il cambio di movimento. Ovviamente deve sempre rispettare le condizioni di cerca e, se capita l’opportunità anche di ferma.
L’indifferenza al colpo non è tanto banale come sembra, ad una distanza di 30 metri, con cane in fase di apertura (non rientro) viene sparato un colpo, in modo da valutare la reazione a questa fase, poi uno successivo. Non sono molto a conoscenza sul giudizio dato, non vorrei quindi andare in errore, sicuramente ad ogni reazione del cane viene riportato un giudizio sull’opportuna tabella.

Io sono il secondo della batteria, il campo di fronte a me era già stato battuto sul lato destro, quindi io ho lo sgancio dalla parte sinistra, distante circa 50 metri da me un boschetto sulla sinistra, largo forse una decina di metri e 200 in lunghezza. Il vento da sinistra.  Mi indicano di mettere il cane a terra. Comando il “Platz” a Kurt. Mi allontano quei pochi passi verso destra in modo che l’apertura sia verso destra, con gli occhi rivolti verso il cane perché non si muova. Arriva il cenno di far partire il cane. “Via”. Tutta l’agitazione passa in quel comando, ormai vada come vada, mi devo solo divertire. Fatti due lacets, mentre io continuo a muovermi e fischiare per farlo girare, parte il primo colpo, ancora un lacet ed ormai a sinistra verso il bosco, si butta dentro. “Ecco, chissà cos’ha sentito” le prime parole che ho pensato. Poco prima di parcheggiare erano partiti dei caprioli. Avrei dovuto aspettare di tornare alla macchina perché mio padre mi avvisasse che era partita  anche una lepre. Dopo essere andato avanti un centinaio di metri dentro al bosco richiamo il cane, lo sgancio di nuovo. Stesso inizio, tre lacets, ma stavolta epilogo diverso: gli parte una lepre a circa dieci metri. La vede,  parte senza dare voce, e inizia ad andare in seguita per diverse centinaia di metri, arrivando a cima del colle, sulla strada sterrata va a sinistra, esattamente dove era passata la lepre. Con l’anima in pace aspetto che il cane rientri. Mi volto verso i giudici cercando lo sguardo di Ingeborg per chiederle cosa fare e come fosse andato il cane, ottenendo come risposta che è solo una cosa in più, che avremmo discusso dopo, di richiamare il cane e continuare. Tempo un minuto ed il cane rientra, gli metto il guinzaglio, torno indietro qualche passo e stesso rito precedente per lo sgancio. Ripassa ancora sulla spur (traccia) della lepre che ha appena fatto, alla stessa folle velocità di prima ed ancora sulla stessa strada, pensavo ci fosse un viottolo ormai. A questo punto lo sgancio a destra, cercando di evitare che ripassi ancora su quella pista. Si muove abbastanza bene, anche se dopo quelle corse un po’ di fatica la sente. Parte quindi il secondo colpo per il giudizio di reazione. Ancora qualche lacets, adesso non troppo ordinati, e mi viene detto di fermare il cane.
Tirando le somme ha fatto secondo me un’ottima spur, ero davvero felice di come si era comportato.Senza entrare nello specifico, ho visto dei cani veramente ordinati in questa fase, con aperture ampie, messi molto bene sul percorso ed a una velocità moderata, ma soprattutto in mano ai conduttori.

Il secondo passaggio consiste nella valutazione della ferma. Ad ogni cane iscritto alla prova viene data la possibilità di dimostrare le proprie capacità su quello che è lo stile di ferma e l’utilizzo dell’olfatto. La risalita verso un’emanazione è la cosa più importante, qualsiasi sia il terreno sul quale si svolge questa fase. La ferma deve essere accertata dal cane, non deve fermare in bianco, per questo, da quel che ho inteso, un cane che stringe la cerca prima della ferma, anziché fermare di colpo, viene valutato con un buon punteggio. Bisogna quindi aspettare che arrivi il conduttore per servire il cane, in questo caso era consigliato di portare via il cane legato in modo che i concorrenti dopo potessero fermare. Nel nostro caso di trattava di un boschetto di tre filari con alcuni punti di erba alta.  Al mio turno, solito rito per l’inizio della prova, parte il cane tra le piante, a volte andando fuori, in fondo, saranno stati 30 metri in larghezza, avevo già immaginato una situazione simile, per cui, con tutta la calma chiamo il cane a rientrare. Ad un certo punto smette di cercare in modo ordinato, dopo la seconda volta che è uscito a sinistra del bosco. Parte in diagonale, da sinistra a qualche decina di metri in avanti a me, rallenta. Mi fermo per vedere cosa sta facendo. E’in ferma, una statua, davanti ad un mucchio di erba alta, dove sicuramente dentro ha  sentito la starna. Il giudice più in avanti alza la mano, per dare conferma che il cane è nel punto esatto. Mi avvicino e lego.

Dopo circa un’ora mi avvisano di prendere il cane, andiamo al campo a sinistra del boschetto, lievemente in salita verso sinistra. Mi indicano di salire circa 40 metri dalla strada  e sganciare il cane verso sinistra. Parte subito, forse un po’ troppo in avanti. Non passano neanche un paio di minuti che parte una lepre in mezzo al campo. Il cane non l’ha vista, trillo ed il cane si siede. Mi giro verso i giudici per chiedere come devo comportarmi, per tutta risposta mi hanno detto di lasciare il cane e vedere come di sarebbe comportato. Fatto ripartire fa un paio di lacets e finisce qualche decina di metri dall’inizio della spur, comunque sulla traccia. Inizia a pistare, facendo un centinaio di metri veramente bene, perdendo poi l’odore al passaggio sull’arato. Scendo verso la strada, mi indicano che adesso torniamo a filo bosco. Chiamo quindi il cane che scende dopo qualche attimo, ancora non è convinto  di rientrare.Arrivato quindi sulla stradina lascio andare il cane avanti a me, inizia a cercare facendo il suo lavoro. Ad un certo punto si lancia nel fossetto di scolo dell’acqua, io, sapendo di questo suo vizio di rinfrescarsi, lo richiamo di uscire. Ingeborg mi dice di lasciare fare il cane che non sta sbagliando, metto quindi via il fischietto. Continua per qualche minuto a cercare lì dentro, fino a quando parte una starna, utilizzata il turno prima. Il turno è finito ormai, lego quindi il cane.

Subito dopo il richiamo, mi danno indicazione che sarebbe iniziata l’ultima fase della prova:  l’attesa del conduttore. Questa parte consiste nel mettere i cani a terra, ad una distanza di qualche metro l’uno dall’altro, e fare allontanare i conduttori. I giudici in questo caso valutano l’equilibrio del cane ad aspettare dopo aver ricevuto un comando, per un tempo a discrezione dei giudici. L’erba è  abbastanza umida, l’unica accortezza che ho avuto è stata quella di mettere un telo di loden in modo che Kurt non si bagnasse per sedersi. Dato il “platz e fermo” al cane e mi sposto.  La mia prova è finita.

Mentre aspettiamo il rientro delle altre persone, pranziamo leggendo i risultati che uno alla volta vengono trascritti sul computer, collegate ad un proiettore.  Sui risultati va fatta una precisazione: le prove tedesche non sono agonistiche, pertanto tutti i cani possono ricevere un 1° Premio, dettato dai punteggi ottenuti nella prova. I cani della VJP ricevono invece un punteggio effettivo. Durante la trascrizione ero il 2° della lista su cui si compilava, “Kurt : I Preis 4h Vorstehen mit Andreasstern” ossia 1° premio, eccellente in ferma ed eccellente per la traccia su lepre. Finita la compilazione Ingeborg mi dice che con quel punteggio potrei anche aver vinto la prova, sempre che qualche concorrente delle batterie rimanenti non avesse fatto due 4h. Fritzi, una volta ottenuti tutti i risultati della prova, fa  un discorso, dicendo che di 18 cani era un ottimo risultato avere tredici primi premi, un secondo ed un terzo premio, oltre che in VJP tre punteggi con 72, 68 e 64. Chiama poi uno per uno e ormai aveva chiamato la penultima ho capito che mancavo solo io, avevo appena vinto il Derby. O meglio, Kurt aveva appena vinto il Derby! Emozionato e con gli occhi lucidi sono andato a ritirare il premio!

Non resta quindi che concludere, ringraziare gli organizzatori impeccabili, Ingeborg che ogni volta ci accoglie con infinita pazienza e gioia di vederci, Marco e Michela che ci hanno tenuto compagnia e fornito le fotografie che vedete nell’articolo, io sono quello qui al centro!.Un grandissimo ringraziamento va nei confronti di Ivan e Rebo, in fondo mi hanno aiutato loro in tutta la preparazione, e molte, se non tutte, le cose che ho imparato in questi ultimi 4 anni le devo a loro. Ovviamente non posso non ringraziare mia madre e mio padre, che mi aiutano sempre.




3° Seminario “Dalla VJP alla VGP” con Uwe Heiss

3° Seminario “Dalla VJP alla VGP” con Uwe Heiss
Sabato 13 e Domenica 14 Maggio 2017 a Reggio Emilia
Quota d’Iscrizione : 123 € ( la quota non include pasti e pernottamento)
Iscrizioni: fino al 2 marzo 2017
Per info e iscrizioni:
Roberto Alberio tel. 3405929584 alberio.roberto75@gmail.com
Beppe Marinelli tel. 3346920498 marinbeppe@yahoo.it




Dalla VJP alla VGP

Testo di Sandro Zambotti, foto di Roberto Alberio

Dalla VJP  alla VGP (passando per la HZP: n.d.a.), è questo il titolo del seminario di addestramento cinofilo  svoltosi a Vedriano (RE) il 25 e 26 Aprile 2015. Destinatari del corso, patrocinato dal Club Italiano Drahthaar, i  possessori e utilizzatori di cani polivalenti interessati ad approfondire metodologie di addestramento, conduzione ed utilizzo dei loro ausiliari secondo la scuola germanica, finalizzando il tutto al superamento degli esami cinofili che tanta importanza hanno in Germania ed Austria e, soprattutto, al corretto e proficuo utilizzo a caccia. Gli acronimi VJP (Verband-Jugend-Prufung), HZP (Herbst-Zucht-Prufung) e VGP (Verband-Gebrauchs-Prufung) contraddistinguono, infatti, i tre esami che, in ordine cronologico debbono essere superate da un cane da caccia “tedesco” nel corso della sua carriera, il superamento dei primi due è, tra l’altro, necessario affinché il soggetto venga messo in riproduzione. Relatore del corso Giuseppe Marinelli, esperto conduttore di Deutsch Drahthaar e allievo di Zeffiro Gallo, uno dei più famosi allevatori e conoscitori della razza, a livello mondiale. Ad ascoltare Giuseppe un bel gruppo di conduttori, 35, con diverse  razze, a farla da padroni ovviamente i D. Drahthaar, ma erano presenti anche un  D. Kurzhaar, alcuni Weimaraner ed un  cucciolo di Kleiner Musterlander. Tra tutti era presente anche una piccola “rappresentativa” della nostra provincia con D. Drahthaar al seguito.

Durante la prima mattinata del corso è stata illustrata la “filosofia” del cane polivaDSC_0021lente da caccia, lo Jagdgebrauchshund, sottolineando le differenze fondamentali tra questo e i Field Trialer inglesi, in particolare l’assoluta necessità, per la scuola tedesca, di un perfetto lavoro anche, se non soprattutto, dopo lo sparo. Per la Waidmanngerechtigkeit, parola che contraddistingue ed intreccia sia l’etica che il diritto venatorio mitteleuropeo, niente è più riprovevole che abbandonare, non ritrovandolo, un capo di selvaggina nel bosco, ecco quindi che l’utilizzatore dello Jagdgebrauchshund dovrà esigere dal proprio cane un riporto/recupero della selvaggina minore abbattuta o ferita, dal bosco come dall’acqua in ogni condizione, ivi compreso il riporto di selvatici particolarmente pesanti, e poco appetibili, come la volpe; in un secondo momento si esige dallo stesso cane di saper tracciare e bloccare un ungulato ferito. Dopo questa breve introduzione, Marinelli è entrato nel vivo del corso, esponendo il metodo di addestramento utilizzato. L’ addestramento é suddiviso in due parti principali, la prima, dai due mesi fino alla formazione della dentatura permanente, serve alla creazione del legame allievo-conduttore ed al condizionamento minimo necessario per la prosecuzione durante la seconda fase, la più intensiva, e mirata alla creazione di quelli che sono chiamati Zwang, vale a dire i “comportamenti nel cane anche contrari al suo naturale volere, a vantaggio dell’uomo”. [Questa definizione di “forzato” è estratta dal libro di Hegendorf\Uhde “der Jagdgebrauchshund” e delinea in maniera oggettiva il concetto di forzato, concetto che in Italia è stato distorto e abusato dal 99% degli appassionati. È in sintesi una evoluzione del condizionamento classico. Non è sofferenza o maltrattamento – Nota di G. Marinelli]DSC_0026

Una delle fondamenta su cui poggia l’addestramento dello Jagdgebrauchshund è il riporto forzato, il cane addestrato ad esso riporta a comando qualsiasi oggetto, in qualsiasi condizione, trattenendolo in bocca fino all’ordine del conduttore. L’addestramento al riporto forzato è stato estesamente spiegato e mostrato, partendo dall’approccio iniziale con un allievo privo di condizionamento e progredendo nella scomposizione e ricomposizione dell’esercizio, da fermo, da terra e poi, all’esterno, in movimento; si è passati quindi al riporto “direzionale” con più riportelli recuperati in sequenza. In questa fase è stata più volte rimarcata dal relatore la necessità di proseguire per gradi, esigendo l’assoluta perfezione nell’esecuzione delle varie fasi, scomposte, degli esercizi, per poi proseguire alla composizione dell’azione, lavorando inizialmente in ambiente controllato (Stuebendressur =addestramento nella Stube) per poi passare all’esterno, utilizzando prima una lunghina, quindi ripetendo gli esercizi con l’allievo libero. Sempre graduale deve essere la successione delle “prede” riportate, all’inizio riportelli artificiali di diverse forme, consistenze e pesi, poi, una volta correttamente eseguiti i riporti con questi,  si utilizza della selvaggina abbattuta, congelata, evitando sempre specie “delicate ed appetibili” come i fasianidi, particolarmente la quaglia, per prediligere specie più resistenti come il piccione o i corvidi. In questa fase il relatore non ha mancato di sottolineare più volte come, nell’addestramento, sia estremamente deleterio l’uso come riportelli di pezzi di legno. Si è passato quindi all’esecuzione delle Schleppe, i riporti di un selvatico di penna o pelo trascinato che simulano il riporto di un capo di selvaggina ferito che si sia allontanato dall’Anschuss. Le Schleppe, oltre ad avere una vera e propria applicazione nella pratica venatoria servono inoltre come esercizio propedeutico al lavoro sulla traccia. Il primo pomeriggio del sabato è proseguito dapprima con una dimostrazione sull’utilizzo della “farfalla”, Reizangel in tedesco, utile come mezzo per rafforzare la ferma, piuttosto che la correttezza al frullo; per poi proseguire col riporto dapprima attraverso un ostacolo e, quindi,  col riporto della volpe, quest’ultimo è servito come dimostrazione dell’assoluta necessità di preparare il cane al riporto forzato, risultando inefficace, con prede pesanti e/o “sgradevoli”, il ricorso al riporto spontaneo: nessuno degli allievi presenti, infatti, ha abboccato la volpe limitandosi ad una, circospetta, annusata della spoglia. In chiusura del primo pomeriggio, il laghetto ha ospitato la parte del Wasserarbeit (lavoro in acqua), dove la materia del riporto/recupero dall’acqua è stata ampiamente esposta, utilizzando i vari allievi presenti per simulare riporti e recuperi della selvaggina d’acqua, affascinante è stata la dimostrazione della capacità del D. Drahthaar di seguire una scia odorosa a pelo d’acqua, risalendo la traccia lasciata in superficie dal trascinamento di un’anatra.DSC_0093

La prima giornata è terminata con una deliziosa cena di gala, a base di selvaggina, che è stata servita nella chiesa (sconsacrata) del castello di Sarzano (RE). Durante la seconda parte del corso, Marinelli ha utilizzato uno degli allievi, un maschio di D. Drahthaar di circa un anno, per una dimostrazione sull’addestramento al “corretto al frullo”, utilizzando per l’occasione uno di quei lancia volatili che si vedono ormai spesso su internet. Nella seconda parte della mattinata è stato affrontato l’addestramento del cane alla traccia artificiale di ungulato, sono stati evidenziati i vari sistemi di tracciatura, con le scarpe da traccia, con la spugna, con lo spruzzo, la fase di partenza dall’Anschuss, la conduzione in traccia ed il lavoro a fine traccia. Marinelli ha sottolineato ancora una volta l’opportunità, a suo avviso, di procedere propedeuticamente con un addestramento intensivo delle varie fasi scomposte. Si effettuano quindi una serie di ripetizioni, anche più volte nel corso della stessa sessione di addestramento, di “ispezioni e partenze” dall’ Anschuss, poi una serie di tracce più o meno lunghe, poi si sviluppa a parte il lavoro a fine traccia per poi ricomporre le tre fasi nella preparazione finale dell’esercizio. Particolarmente interessante è stata la parte relativa al lavoro del cane a fine traccia, è stata spiegata, sempre con dimostrazioni pratiche utilizzando uno dei cani presenti,  la tecnica di addestramento del Bringselverweiser, il ritorno del cane al conduttore col testimone in bocca per evidenziare il rinvenimento del capo. Indispensabile per la riuscita del Bringselverweiser  risulta, manco a dirlo, l’addestramento completo al riporto forzato; sempre utilizzando uno degli allievi presenti si è poi provato l’addestramento al Totverbeller, l’abbaio a morto.DSC_00311

Uno degli aspetti più interessanti del seminario, a giudizio di chi scrive, è stata la più volte sottolineata necessità di testare e rafforzare l’addestramento dell’allievo mediante la creazione di situazioni di “conflitto”, si ripropone quindi qualsiasi esercizio, già affinato e perfezionato precedentemente in condizioni controllate, in presenza di alcune forme di disturbo, ad esempio la presenza di altri cani contemporaneamente, oppure mentre a poca distanza verranno effettuati alcuni spari, oppure ancora, una volta sistemata una traccia di ungulato, si complicheranno ulteriormente le cose incrociandola in più punti mediante il trascinamento di una pelle fresca di lepre per addestrare il cane ad ignorare il “cambio”; questi accorgimenti, oltre a rafforzare la precisione e la correttezza dell’addestramento, permetteranno al conduttore di capire, in condizioni controllate, gli atteggiamenti del cane e gli eventuali segnali che preludono, ad esempio nell’ultimo caso, all’uscita dello stesso dalla traccia per seguire un “vivo”.DSC_0113




Dalla VJP alla VGP

Ieri sera ho ricevuto l’invito dell’amico Roberto Alberio ad assistere a questo seminario. Non so ancora se mi sarà possibile ma nel frattempo l’ho ringraziato e gli ho promesso che ne avrei parlato su Dogs & Country. Il deutsch drahthaar è una razza che mi sta molto a cuore ma tengo a sottolineare che l’evento è aperto a tutti i cani da ferma polivalenti (e non…) che desiderano partecipare a prove di lavoro tedesche.

Questi i contenuti

“DALLA VJP ALLA VGP preparazione ed utilizzo del cane da utilità venatoria”

Docente: Beppe Marinelli

Vedriano (RE) 25-26 Aprile 2015

TEMI TRATTATI:

  • Fedeltà al riporto con particolare riferimento a riporti pesanti e direzionali
  • Traccia su sangue
  • Spiegazione delle tecniche d’insegnamento per tutti gli esercizi previsti nella VGP

Nella serata del sabato sarà organizzata una cena a base di selvaggina cucinata da uno chef nello splendido contesto del Castello Matilde di Canossa.
Per quanto riguarda il costo, l’organizzazione vorrebbe che fosse il più possibile contenuto e pertanto si potrà stabilirlo solo a situazione iscrizioni aggiornata.
Il modulo d’iscrizione può essere richiesto a alberio.roberto75@gmail.com

L’iniziativa è patrocinata dal Club Italiano Drahthaar