Forum del Bracco Italiano: Raduno Decennale

In data 12 e 13 dicembre 2015 si è svolto il Raduno Annuale del Forum del Bracco Italiano (www.ilbraccoitaliano.net) con una particolarità questa volta: il raduno compiva 10 anni, tanto era passato dal primo incontro tra amici avvenuto nel 2005. Ad accogliermi facce nuove e facce vecchie, tutte accomunate dalla stessa passione per la caccia, per la cinofilia e per lo stare in compagnia.  Le targhe nel parcheggio testimoniavano arrivi da molto lontano, c’era chi veniva dal centro-sud e chi arrivava persino dall’estero. Anche alla casa di caccia le diversità si mantenevano: tanti accenti e tante razze canine accompagnavano i partecipanti.  Nonostante il forum sia nato per promuovere il bracco italiano, infatti, ha subito accolto appassionati di ogni razza diventando uno dei più affollati (se non il più affollato!) punto d’incontro per i cinofili della rete.  Io mi sono presentata con una setter inglese ma c’erano anche pointer, setter gordon, kurzhaar, drahthaar, spinoni, springer spaniel e weimaraner, il premio rarità credo sia andato a Kobe di Angelo Pirali esponente di una razza assai poco diffusa, il weimaraner a pelo lungo.

Foto di Gruppo
Foto di Gruppo

 

Il raduno si è aperto il sabato pomeriggio con una cacciata interamente sponsorizzata dalla ditta Franchi svoltasi presso l’AATV  Bruera  di Vaprio d’Agogna (NO), cacciata che ha visto impegnati 20 cacciatori divisi in quattro batterie.  La manifestazione è proseguita nella giornata di domenica (sempre grazie allo sponsor Franchi) con due turni di caccia che hanno così permesso ad altre 60 persone di cacciare, suddivise in otto batterie. Ho scelto di seguire la batteria nella quale i bracchi italiani erano più rappresentati e mi sono trovata al cospetto di un bracco molto famoso, il Ch.It. L. Caravaggio.  Ad assisterlo nel lavoro altri validi bracchi italiani, Arno un bretoncino tanto piccolo quanto determinato e Muttley un incrocio drahthaar- spinone che, nonostante le umili origini, ha messo in chiaro di essere un signor cacciatore.  Belli i terreni a disposizione: aperti a sufficienza per poter apprezzare il lavoro dei cani, ma provvisti di boschetti e sporchi nei quali la selvaggina (fagiani e starne) può trovare riparo.  I cacciatori? Buona l’intesa e la coordinazione tra loro anche se non sono mancate padelle clamorose, due delle quali hanno insignito Amedeo Spadacci della Super Padella D’Oro, Edizione Speciale per il Decennale.

Ch.it. B Briony del Cavaldrossa & Multi Ch. Caravaggio
Ch.it. B Briony del Cavaldrossa & Multi Ch. Caravaggio

A metà pranzo foto di rito, consegna dei doni offerti da sponsor minori e dei premi speciali. Il beeper offerto dalla ditta Trophy Hunt (Enrico Resta) è andato a sorteggio a ReJoy (Pietro Maioli); mentre gli occhiali  da sole Harry & Sons sono stati vinti da Maura Martegani. I quattro pelouche Trudi, offerti dall’Allevamento di Weimaraner Semper Adamas, sono andati a: Ettore e Giacomo – giovanissimi partecipanti al raduno – un bracco italiano e un weimaraner;  Andrea Silvagni (Er Monnezza)- weimaraner  e alla sottoscritta – bracco italiani. Gli abbonamenti offerti dalla CAFF sono stati assegnati a Romualdo Cipriano (Beccacce che Passione) e al gordonista storico Sergio Gnemmi (Sentieri di Caccia).  E la padella d’oro? Il trofeo annuale è stato vinto da Giulio Rigamonti mentre la super padella per il decennale (offerta dall’artista Gianni Marcucci – Ceramiche Marcucci Deruta) è andata ad Amedeo Spadacci, realizzatore di una coppiola di formidabili padelle su fagiani.  Una targa speciale per il lavoro svolto in questi anni è stata infine assegnata a Massimiliano Di Lorenzo, creatore del forum che, insieme alla compagna Flavia, è stato essenziale per la buona riuscita della manifestazione.

Le Padelle d'Oro
Le Padelle d’Oro

 




Cacciavo con i gordon: Danilo Liboi

Era il 2004, credo, quando inizia la mia collaborazione con Sentieri di Caccia. Subito tra i miei “capi” trovai Danilo Liboi. All’epoca Danilo già praticava in forma esclusiva la caccia agli ungulati in alta montagna però, sapendo che io avrei scritto soprattutto di cani da ferma, specificò che aveva praticato anche quella caccia, con i setter gordon.  Poteva sembrare un monito a stare attenta a quello che avrei scritto ma lo fu solo a grandi linee: Danilo mi diede sempre grande libertà nella scelta degli argomenti da trattare dimostrando di aver fiducia nel mio operato. Di questo non posso che essergliene grata. Ricordo anche la gita con lui in una riserva del Piemonte durante la quale vidi per la prima volta al lavoro i vizsla e i petit basset griffon vimg_9318endéen. Purtroppo, a causa della luce scarsa, la maggior parte delle foto riuscirono male, tranne una, quella di due anatre in volo che rimane a tutt’oggi una delle migliori immagini di anatidi che io abbia mai scattato, e non avevo nemmeno una gran macchina.

Ricordo gli incontri all’Exa e, ancora meglio,  pranzi di redazione in Appennino.  Ci fu quell’anno in cui tentasti di insegnare alla “biondissima” Jessica a sparare e quell’altro anno in cui, “stremato” da una partita a calcetto ti fingesti un ungulato abbattuto e ritrovato alla fine di una traccia 🙂

Il giornalismo venatorio ha perso un personaggio importante. Nessuno è insostituibile, certo, ma tu eri senza dubbio utile a tutti noi e avevi saputo farti strada tenendo fede a tutte le tue convinzioni. Troverà il nostro settore qualcun altro come te? Me lo auguro,  andrebbe bene anche non proprio uguale ma  avesse almeno la stessa professionalità coniugata con la medesima bontà d’intenti. Ah, sono svampita (e lo sapevi!), stavo dimenticando la semplicità!img_9269

Non ho la pretesa di saper comprendere l’animo delle persone, ma per quel poco che ho capito del tuo animo la tua scelta non mi ha stupito, ma non mi ha nemmeno lasciato indifferente. Non sono una persona espansiva, ma tengo eccome alle “mie” persone e alle persone che stimo. Spero che tu abbia ritrovato i tuoi cari e, con loro, la serenità perduta. Spero che Astor sia con te e che insieme a voi ci sia anche l’amico Michele Barillaro con le sue granite con panna,  i suoi maialini selvatici e la sua Africa.

Weidmannsheil Danilo (… non è da tutti riuscire a far piangere la tua freddissima collega)

Rossella