Wildlife Photographer of the Year a Milano

Alcuni anni fa, la biblioteca locale ha organizzato un corso di fotografia. Il docente, Bruno Valenti, un fotografo naturalista specializzato in rapaci notturne, trovandosi di fronte ad una classe molto eterogenea per competenze ed aspettative, ha impostato buona parte delle lezioni sul commento delle fotografie vincitrici (e segnalate) di questo concorso.

Il concorso fotografico Wildlife Photographer of the Year è organizzato dal Natural History Museum di Londra ma le opere premiate viaggiano poi in giro per il mondo per essere ammirate dagli appassionati. Al momento (fino al 10 dicembre 2017) le fotografie sono visibili a Milano: la mostra è organizzata da Radice Uno per Cento e ospitate dalla Fondazione Luciana Matalon a pochi passi dalla fermata MM1 Cairoli (linea rossa).  Successivamente, la mostra si sposterà al Forte di Bard, in Val d’Aosta.

Dati e informazioni sulle opere finaliste sono presenti sul sito dell’ente organizzatore,  evito pertanto di riscriverli, invitandovi a leggerle qui. Preferisco dedicare l’articolo a quelle che sono state le mie “impressioni” di giornalista e di fotografa amatoriale. Come qualcuno già sa, fotografo fin da bambina ma, per scelta personale, i miei soggetti preferiti sono i cani, non gli animali selvatici.  Tuttavia, ammiro chi si dedica a questo tipo di fotografia pur dovendo tuttavia riconoscere che i “veri”, almeno per i miei parametri, fotografi di wildlife sono una minoranza di coloro che si ritengono tali.  Fotografare animali selvatici dovrebbe significare fotografare selvatici veri, in natura (e non in pseudo parchi-safari per  fotografi….) e, soprattutto,  avvicinarsi a loro con grandissimo rispetto. Loro possono donarci immagini meravigliose, rispettarli è il minimo con cui li possiamo ricambiare.

Altri due tasti dolenti, che spesso vanno a braccetto, sono quelli della ricerca dell’esotico ad ogni costo e dell’inseguimento dell’attrezzatura costosa.  Molti sono convinti che per fare una bella fotografia sia necessario recarsi in capo al mondo e fotografare animali rarissimi: non è vero, e la giuria del  Wildlife Photographer of the Year sembra darmi ragione. L’immagine simbolo della mostra è quella di una volpe che si aggira nei sobborghi di Bristol ma non è certo l’unico esempio di foto scattata dietro casa.  La prima foto che si incontra nel percorso espositivo si intitola “The Moon and the Crow” e ha uno “scontatissimo” corvo come protagonista. Questa immagine è stata scattata nei dintorni di Londra dal sedicenne Gideon Knight che ha così vinto il premio Young Wildlife Photographer of the Year. Sarà che adoro fotografare la luna e le silhuettes prodotte dalla sua luce ma trovo questa immagine incredibilmente raffinata . “The Moon and the Crow” non è tuttavia  l’unica immagine che vede protagonista le piccole cose che abbiamo tutti i giorni sotto il naso: nella categoria Piante e Funghi abbiamo l’italiano Valter Binotto che vince fotografando l’impollinazione di un nocciolo (Wind Composition) ma anche, della semplice erba fotografata con sapienza all’alba (Grass at Sunrise) dallo spagnolo Roberto Bueno.  Se volete altri esempi di selvaggina della porta accanto, vi segnalo Refinery Refuge dello spagnolo Juan Jesús González Ahumada che si è “limitato” a fotografare un nido di cicogne ospite di una raffineria o… the Alley Cat dell’indiano Nayan Khanolkar, si tratta di un leopardo, non di un gatto, animale non tanto esotico per Mumbai dal momento che ne infesta le strade.

Le foto che ho citato possono essere ammirate, insieme a molte altre, sul sito del Natural History Museum ma, prima di chiudere, voglio ricordare anche Spiraling Sparrows di  José Pesquero, Spagna, segnalata nella categoria “Impressioni”. L’immagine mi è subito sembrata famigliare, quello strano bokeh spiraleggiante era maledettamente tipico dell’Helios 44, una vecchia ottica analogica russa acquistabile a pochi euro, frecciatina dedicata a chi sostiene che per fare belle foto servano macchine costose e a coloro che, solo perché possiedono un corredo costoso si ritengono grandi fotografi.

Grass at Sunrise

I “veri” fotografi, in questo caso di wildlife, e la saggia giuria li hanno smentiti:  l’attrezzatura conta, la tecnica conta, ma contano molto di più l’occhio, la capacità di giocare con la luce e la capacità di leggere il quotidiano alla luce della fantasia.

Ps. All’uscita della mostra ho acquistato il magnete della fotografia Nosy Neighbour ma probabilmente tornerò ad acquistare il catalogo (è disponibile anche su Amazon Wildlife Photographer of the Year Portfolio 26 ) che racconta  la genesi di ogni immagine e ne descrive le caratteristiche tecniche.




So this is Christmas…

Dogs & Country wants to wish all its readers Merry Christmas  and a wonderful 2017.

Before writing this paragraph, I (Rossella) did a short research on why Christmas is Christmas, and why it is celebrated on Dec 25th. “Something like Christmas” existed long before Christians transformed  the day in their most important holiday. So, while respecting any religious views, I came up to my own conclusion: I think that this special day placed at the end of December has many purposes and multiple meanings. I think, for example, that it is meant to cheer up people during the dark months of winter; to celebrate the incoming awakening of nature and  to provide some sort of closure before the new year starts. Christmas  is the moment you forget about the most mundane things and start thinking about yourself, you might feel sad and question which are your hopes, your wishes and so on.  Think about whole Santa Claus thing:  children are told to write a letter to Santa in which they ask for those much desired toys. Around Christmas time, adults are dragged along the same path and are forced to think about their dreams.  So, do adults also write letters to Santa? They will never admit but they surely do, the thing is kept well secret in their minds.

So thank you for reading and liking us,  keep calm if things get hectic and hug your dog, he (or she) wants you to be happy!

May your winter holidays be full of happiness and laughter.