Al calduccio: Harkila Kana

E’ giunto il momento della recensione finale. Il completo Kana è arrivato appena prima di Natale e pensavo di mandarlo a riposo appena prima di Pasqua ma una bizzarra primavera ci ha tenuto insieme fino all’inizio di maggio. Le mie impressioni? i dati tecnici e la descrizione accurata li potete trovare qui, nella prima parte della recensione. Oggi voglio parlarvi di cosa penso di loro dopo averli testati sul campo per mesi.

In primavera

Prima di tutto sottolineo che lo scorso inverno qui è stato freddo e nebbioso, ma molto secco. Poca pioggia e ancora meno neve hanno  limitato le possibilità di testarne la resistenza all’acqua. Ci ho provato, ma il massimo periodo trascorso sotto l’acqua, senza ombrello, è stato di circa un’ora, un’ora e mezza.  Ero asciutta? Sì, e una volta a casa la giacca è asciugata abbastanza rapidamente, il che è un punto a favore ma…  penso che gli indumenti Kana siano quanto di meglio si possa indossare sotto la pioggia? Probabilmente no, ma hanno molto altro da offrire.

Testando…

Iniziamo dal basso, i pantaloni.  I pantaloni Kana sono caldissimi,  troppo caldi da indossare insieme alla giacca se le temperature sono  sopra lo zero, o se pensate di camminare a molto. Però, diventano eccezionali se dovete stare fermi a lungo nel freddo o se le temperature scendono sotto lo zero. Potrei dire lo stesso della giacca, ma la ritengo più versatile: a seconda di cosa indossate sotto, i suoi effetti cambiano, vada quindi per il maglione in inverno e per la camicia in primavera. La giacca Kana mi ha tenuto al calduccio per tutto l’inverno : la nebbia fitta falsa la percezione della temperature, 0°C nella nebbia sono molto peggio di -5°C in una giornata asciutta e soleggiata.  Mi ricordo di essere rimasta per ore nella nebbia in attesa che iniziasse una prova di lavoro. Non è mai iniziata dal  momento che la nebbia non si è mai alzata ma, mentre gli altri congelavano, io ero felicemente a mio agio nel freddo.  Sottolineo la parola “felice” perché non tollero granché le temperature estreme e, pertanto, stare bene in quelle condizioni era apprezzatissimo. Credo lo si potesse leggere nella mia faccia e  questo ha fatto scattare una serie di domande. “Bel completo tecnico!” “ E’ della …. (marca italiana)?” “ No, è di Harkila!” E quando hanno scoperto che Harkila è  scandinava sono arrivate alter domande ancora!

Dopo il freddo inverno, è arrivata una primavera insolita e ventosa: sulla carta la giacca Kana era troppo calda, ma non avevo nulla da perdere nel testarla anche in queste condizioni, test superato!  Il trucco? Indossarla con sotto solo una camicia, con questo metodo era perfetta. Sulla carta non faceva freddo ma soffiavano freddi venti da nord, da oltre le Alpi, che facevano sembrare tutto più gelido. L’ho provata anche durante due giornate molto ventose.  La prima volta stavo scattando delle fotografie al tramonto: il vento aveva appena pulito il cielo ma continuava a soffiare, una bufera e io perfetta, tranne le mani avendo scordato i guanti. Nel secondo caso tempesta di vento e acqua, test passato e Kana certificata come resistente al vento.

Nello slideshow a fondo pagina potete vedere come sta una volta indossata (link diretto alla gallery qui). Questa è una taglia 36 EU, io porto una 40/42 italiane e sono piuttosto “bassa” per questo la giacca può sembrare anche più lunga di quanto non sia in realtà. La lunghezza, tuttavia, è stata studiata per tenere più caldi e fa il suo  lavoro. Qualcosa da dire sui pantaloni? Sono imbottiti, ma non ti fanno sembrare l’Omino Michelin, il che è eccellente. Disclaimer: in una foto mi vedete con una tizia che indossa solo un pile mentre io sono tutta imbacuccata nella Kana. Beh c’erano  -5°C, un laghetto ghiacciato e la tizia, che indossava vari strati termici lì sotto, è affettuosamente nota come “la russa” perché, tra le alter cose, non sente il freddo. [Il cardigan Lilja verrà recensito separatamente, ora sto indossando di nuovo i capi Jerva].

Si potrebbe migliorare la Kana? Sì. Un paio di modifiche potrebbero renderla più versatile. La giacca non ha le tasche scaldamani che, quando fa freddo, sono molto comode. Ci sono due tasconi  laterali ottimi per le cartucce o per contenere tutto quello che volete, ma non imbottite. E’ rilevante l’imbottitura? Diciamo che terrebbe al caldo le mani e il cellulare. Per il cellulare c’è una taschina sul petto, ma non è praticissima se lo volete controllare spesso: le  tasche scaldamani risolverebbero tutti i problemi.  Il secondo punto debole è il cappuccio: è molto caldo e quindi di grande aiuto nel gelo ma non sempre ottimale quando piove. Lasciatemi spiegare: il cappuccio è foderato di pelo simil-orso  Mi piace, tiene caldo, ma se piove  il pelo mi obbliga ad indossare il cappuccio, in caso contrario si inzuppa e impiega una vita ad asciugare. Non sempre però si vuole indossare il cappuccio sotto la pioggia: non è comodo se si deve imbracciare un fucile, se serve un campo visivo più ampio o se ci si muove in mezzo al bosco. Un cappuccio rimovibile avvicinerebbe la Kana alla perfezione.

In breve: il completo Kana è perfetto per le giornate fredde o ventose, ed è ottimo per la caccia da selezione, da appostamento  visto e per qualsiasi attività non troppo intensa  da svolgersi al freddo ma la giacca,  da sola, è più versatile e la potete usare anche durante la caccia in movimento con il cane e con temperature un po’ più elevate.




Warmness: I love my Harkila Kana

The time for a final review has come. I received my Kana suit right before Christmas and I decided to give the jacket some rest right before Easter but, the weather changed and we hung around until the beginning of May. My impressions? If you want to know more about the Kana technical features, and get a detailed description of the suit (jacket and trousers), click here to read the first part of my review. Today I am going tell you what I think of them after having field tested them for several months.

In spring

First of all, I must tell you that we had a very cold and foggy winter, but it hardly rained/snowed, so I cannot say exactly how waterproof the suit is. I think it is, but the maximum time I spent under a heavy rain (without umbrella) was one hour, one hour and a half. Was I dry? Yes, I was and, once at home, the jacket dried reasonably quickly which is a very good point. Do I think the Kana to be best garment you can wear during a heavy rain? Probably not, but this suit has still much to offer.

Let’s start from the bottom: the trousers. The Kana trousers are incredibly warm: too warm to be worn together with the jacket if the temperature is above 0°C, or if you plan to be very active. Nevertheless, they become lovely if you have to stay still, or when temperatures fall below zero. The same could be said about the jacket but, wearing it with a plain pair of trousers, you can make it more adaptable to warmer days. It really depends on what you decide to wear underneath: a proper sweater in winter, or a shirt in spring. The Kana jacket kept me very warm all winter. We had a very cold winter, with much much fog which can affect the way you perceive the real temperature: 0°C in a thick fog is much worse than -5° on a dry sunny day. I remember spending hours in the fog waiting for a field trial to start: it never started as the fog never dissipated but, whereas all the other people were freezing, I was perfectly fine and happy. I like to underline the adjective “happy” because I am very sensitive to extreme temperatures, therefore the opportunity to be fine whatever the weather, is greatly appreciated!  I think, on that day, that happiness was painted on my face, people noticed it and quickly connected it to the technical suit I was wearing and asked me about the brand. They thought it was Italian and when I explained it was made by Harkila and it was Scandinavian and more questions came…

Testing…

After the cold  foggy winter we had an unpredictable spring, filled with cold windy days: the Kana jacket, on paper, was too warm, but I had nothing to lose by testing it in these conditions and, surprise… it passed the test. The trick was wearing only a shirt underneath: this combination was perfect for windy days. Again, it was not cold “on paper” , but strong northern winds blowing from the Alps modified the temperature’s perception.  I tested the Kana during two wind storms: the first one happened in a wonderful sunset, the wind had cleared the sky and I was trying to take pictures standing still by a river with my camera. I was warm but for the hands as I forgot to bring gloves; the second storm involved rain and we did extremely well, finally certifying the Kana as “windproof”.

You can see how it looks once worn in the slideshow at the bottom of the article (for static gallery click here), this is a size 36 (I wear an IT 40/42 –UK 8). Remember that I am… err… fairly short hence the jacket, which is indeed long, might look it even longer. The extra length was meant to keep you warmer and it does the job. Any notes about the trousers? I think I’d say that, despite being padded, they do not make me look like Bibendum (the Michelin Man), which I appreciate! Disclaimer: in the photo you’ll see a girl wearing only a fleece while I was all wrapped up in the Kana: it was -5°C and we were by a frozen lake, but she was wearing multiple layers underneath the fleece and…. She is often referred as “the Russian” being absolutely unaffected by cold weather. [The Lilja Cardigan will be reviewed separately, I am back to wearing the Jerva now].

Could the Kana be improved? It could benefit from two minor changes that would make it more versatile. The jacket lacks of hand warmer pockets and you sometimes would like to have them when it is very cold outside. It features, indeed, two large front  pockets which are deep and large, perfect for storing shots shells and other items, but not padded. Is this relevant? Yes and no: padded pockets would keep your hands and your cell phone warmer. There is also a chest pocket in which the cell phone can be placed, but it is not really handy if you want to check the phone often, the hand warmer pockets would solve all these issues. The second point we could consider is the hood: it is a lovely and warm hood, which can be of great help when it is cold and windy, but not always convenient when it rains. Let me explain better: the hood, as mentioned in the first article, has a bear-like fur lining. I love it as it keeps me warm but, in case of rain, it forces me to wear the hood: if I do not, the fur gets soaked and will not dry fast. But wearing a hood in the rain is not always the best choice, especially if you are shooting, you need to mount a shotgun/rifle on your shoulder and you need a wider field of view: a detachable hood would bring the Kana jacket closer to perfection.

Summarizing,  the Kana suit can help you during freezing and windy days and it is great for: stalking, wildfowling, driven shooting and any not so intense activity in cold weather, but the Kana jacket is versatile enough to be worn for rough shooting and in slightly warmer weather.




E’ Arrivato Babbo Natale!

Qualche giorno fa ho ricevuto una chiavetta USB dalla mia insegnante di Pilates e una tazza con Biancaneve (lunga storia) e ho pensato che questi fossero i miei primi regali di Natale. Errore! Grave Errore! Un super pacco era arrivato qualche settimana fa, via renna dalla Scandinavia. Quando il corriere ha suonato il campanello, mi sono completamente dimenticata dei pittori che mi avevano occupato la casa. Ho saltato tutti gli ostacoli tra me e la porta e ho corso anche più velocemente quando ho riconosciuto il pacco.
Dopo aver testato il completo Jerva, ho inviato la recensione a M.B., aka “l’uomo Harkila”.  Gli è piaciuta molto e mi ha chiesto se fossi pronta per una nuova missione, ho accettato e gli ho detto di scegliere il nuovo prodotto. Dopo alcuni giorni mi ha contattato dicendo che mi avrebbe mandato un completo Kana e… un oggetto misterioso! Così, quando è arrivato il pacco, oltre ad essere curiosa di conoscere il mio nuovo completo Kana, ero curiosissima di sapere cosa fosse il misterioso regalo. Sono rientrata in casa portando un pacco gigantesco, ho scavalcato le latte di pittura e ho finalmente raggiunto la cucina dove ho potuto guardare dentro…

Actiwool

La scatola conteneva una giacca Kana, un paio di pantaloni Kana e l’oggetto del mistero era…  un cardigan Lilja color shadow brown mélange (marrone mélange). Ottima scelta M.B. buon gusto! Ho intenzione di testare il completo per tutto l’inverno prima di postare una recensione completa, inizierò anche a testare il cardigan non appena il clima lo renderà possibile, nel frattempo, queste sono le prime impressioni.

Inizio dal Lilja cardigan poiché non l’ho ancora indossato. Il mio è una taglia S ed è una vera S. Sarei stata bene anche in una XS ma questo, essendo più ampio, mi permette di usarlo come giacca, mettendoci sotto un maglione. Il colore è marrone scuro con minuscole punte di grigio: mi ricorda il colore dei campi arati in inverno. L’etichetta dice che è stato fatto in Lituania ma c’è anche lo zampino di una ditta italiana, il  Lanificio Becagli. Il materiale è chiamato Actiwool e ha qualcosa a che fare con un tessuto tecnico chiamato Calamai, brevettato da suddetto lanificio. Insieme all’etichetta Harkila, c’è un’etichetta Actiwool che descrive i benefici naturali della lana come i tenere caldi e asciutti e l’essere resistente e di facile manutenzione. La lana è il componente principale di questo tessuto (64% lana, 20% poliestere e 16% poliamide): la ritengo una mossa coraggiosa e interessante che gli conferisce unicità e fa risaltare questo cardigan in mezzo ai suoi simili. La scelta della lana come principale ingrediente, mischiata a fibre sintetiche, è una scelta coraggiosa che indica che Harkila vuole mantenere viva la tradizione, pur accettando i benefici della  modernità! Il cardigan ha un bel taglio sagomato e si chiude con una cerniera. Le tasche, l’estremità delle maniche e delle tasche sono bordate con un tessuto differente, fatto di cotone misto poliestere. Ci sono due tasche con rete, sono piuttosto capienti e si chiudono con una cerniera: non è un dettaglio banale, in campagna è facile, muovendosi su terreni rotti, che il contenuto delle tasche (in genere chiavi e cellulari) salti fuori e venga smarrito. C’è poi una terza tasca, sulla manica destra, con la scritta Harkila ricamata sopra. Il Lilja ha un buon odore è gradevole al tatto, soffice e ruvido allo stesso tempo. Mi stavo dimenticando che il cardigan è commercializzato anche in violetto, da loro definito beetroot mélange (mélange barbabietola).

Giacca Kana

Passiamo ora alla parte bassa del completo, i pantaloni Kana. Commento informale: sono CALDI e SOFFICI!!! Va bene faccio il giornalista serio e racconto ai lettori qualcosa di più tecnico. I pantaloni sono color “verde olmo” che, per me, è il color “verde caccia”, dal momento che tutti i cacciatori che conosco indossano sempre quel colore lì. I pantaloni sono morbidissimi: il tessuto principale è fatto con poliestere e nylon e possiede una membrana in Goretex. Ad una prima e occhiata (e ad un primo tocco) si sarebbe portati a credere che si tratti di cotone, sono davvero piacevoli al tatto, quasi setosi. Sono inoltre imbottiti e foderati con poliestere. Mi hanno mandato una taglia EU 36 (ho una taglia IT 40) e vanno bene poiché la vita elasticizzata consente una certa versatilità nelle misure. Anche la lunghezza è un dettaglio interessante: non sono troppo lunghi e il blocco “anti-neve” sull’orlo permette di accorciarli senza fatica rendendoli perfetti per la mia altezza.  Ci sono due tasche frontali con cerniera e una tasca “per coltello” sulla coscia sinistra. Li ho indossati? Certo, ma purtroppo solo una volta sola poiché la nebbia ha bloccato caccia e attività all’aria aperta per circa tre settimane. Li ho indossati in una mattina gelida e nebbiosa. C’era una prova di lavoro per cani da ferma e mi sono recata al punto di incontro nella speranza, rivelatasi vana, che la nebbia si alzasse. Non voglio esagerare, ma credo di essere la persona più “al caldo” di tutte: eravamo sotto zero e con un tasso di umidità elevatissimo.  Da indossati stanno bene anche se l’imbottitura fa sembrare un po’ più grassi, del resto è un buon prezzo da pagare per stare al caldo!

Pantaloni Kana

Introduco quindi la giacca Kana, di cui sono mi sono già innamorata. E’ bella, calda, leggera! Quando la indosso mi sembra di camminare nel freddo protetta da un caminetto acceso. Il tessuto e il colore sono gli stessi dei pantaloni, nulla da aggiungere. La mia giacca è una taglia 36 EU (la più piccola disponibile) e mi va perfetta. E’ abbastanza lunga, probabilmente anche più lunga per me poiché sono più bassa della persona media. Harkila afferma che la lunghezza extra serve a stare più caldi. Ci sono due tasche frontali di grande misura che si chiudono con un bottone a pressione, dei lacci “anti tempesta, una cerniera che funziona in entrambe le direzioni e dei bottoni a pressione che doppiano la chiusura.  C’è inoltre una tasca interna e una tasca sul torace, entrambe si chiudono con una cerniera. L’aspetto è molto femminile e la cordicella in vita permette di personalizzarla secondo le proprie forme. C’è anche un cappuccio caldissimo foderato con della pelliccia sintetica marrone, ricorda il pelo di un orso e pertanto mi fa sorridere! Giacca e pantaloni fanno parte della Harkila Endurance Collection e possiedono una membrana in Gore-Tex® impermeabile e trasparente per tenere chi li indossa caldo e asciutto. Il tessuto esterno ha subito un trattamento DRW  che rende la stoffa resistente all’acqua e la mantiene leggera in caso si bagni.

E’ un orso!

La mia recensione finale arriverà a fine inverno, dopo un ragionevole periodo di utilizzo ma, per adesso concludo dicendo che la giacca Kana è caldissima, confortevole e mi sta bene. Sebbene i riferimenti visibili alla marca siano minimi (ci sono due H sui bottoni delle tasche frontali e la scritta Harkila/Goretex ricamata sulla manica sinistra), la qualità è stata riconosciuta subito. Un paio di cacciatori curiosi mi hanno chiesto più informazioni eccetera eccetera. Quindi… restate in attesa mentre effettuo i miei test in campo. Spero di poter avere presto anche nuove fotografie con i capi indossati, cosa fin ora ostacolata da buio e nebbia!

Slideshow sotto: