Addestrati il cane – Train your dog

“E’ di rado vantaggioso che un cane abbia più di un istruttore. Può darsi che i metodi di insegnamento siano gli stessi ma potrebbero esserci differenze nella voce o nei modi che potrebbero confondere in qualche maniera l’allievo rallentandone i progressi. Quindi, se decidete di addestrare il vostro cane,  fatelo per conto vostro senza lasciare che nessuno possa interferire.” W. H. Hutchinson Dog Breaking 18652016-01-07 18.37.59

Non c’è molto da aggiungere al testo. Hutchinson ha ragione anche se, viste le condizioni attuali, forse è un filo estremo. Quanti di noi sanno addestrare da sé il proprio cane da caccia? Non parlo di “allenare” o meglio portare il cane a correre in campagna sperando che faccia due ferme, parlo di addestramento completo.  Se non sono capace di fare una cosa, devo farmi aiutare da qualcuno più esperto di me e qui entra in gioco un’eventuale seconda figura che può confondere il cane. Togliamo pure il può e diciamo che lo confonde, per questo motivo la figura a cui ci appoggiamo deve essere intesa come colui che ci traghetta verso conoscenze che dobbiamo apprendere al fine di addestrare da soli il nostro cane.

L’esperto deve essere una figura di riferimento più per noi che per il cane, non una persona a cui delegare il lavoro sporco, né uno sventurato a cui affidare la rimessa in sesto di un cane indisciplinato. Io la vedo così, poi le cose vanno diversamente, ma questo è un altro discorso…

Se non lo avete ancora fatto, date un’occhiata al Gundog Research Project.




Sui cani indisciplinati

La lettura del testo di Hutchinson lentamente prosegue.  Il paragrafo di oggi può sembrare un po’ datato e poco italiano dal momento che fa riferimento alla figura del gamekeeper (guardiacaccia), figura che è tipicamente inglese e poco italiana. Da noi, gli sparuti guardiacaccia al servizio delle aziende venatorie svolgono svolgono essenzialmente attività di vigilanza. Il guardiacaccia inglese, invece, oltre ad occuparsi della vigilanza, cura l’azienda sotto tutti gli aspetti: si parte dalla gestione della selvaggina all’organizzazione della caccia. Pensiamo alla differenza tra le due parole “guardiacaccia” significa “guardiano della caccia, “gamekeeper” significa colui che si prende cura della selvaggina. Gestire la caccia significa anche gestire i cani da caccia per conto del proprietario e il paragrafo di Hutchinson riguarda i cani dei guardiacaccia che sono carenti di addestramento. hutchinson 2

Il cacciatore italiano solitamente non ha disposizione un guardiacaccia personale e caccia con il proprio cane, le’osservazione di Hutchinson sui cani indisciplinati impiegati durante la caccia però è adattissima anche ai cani di proprietà del cacciatore italiano.  L’autore si meraviglia di come i signori inglesi possano tollerare l’indisciplina dei cani dei loro gamekeepers, io mi meraviglio di come noi italiani – e metto anche me nel calderone – si possa tranquillamente tollerare l’indisciplina dei propri soggetti.  Dal 1865 ci arriva di nuovo qualcosa su cui riflettere!

Segue la traduzione del testo: “Non riesco a capire come possa un proprietario, che stipendia regolarmente un guardiacaccia, essere soddisfatto di cacciare regolarmente con una truppa di cani disobbediente e disordinata. Se al guardiacaccia è permesso di accompagnare il proprietario a caccia, conducendo da sé i cani, la loro indisciplina non può avere scusanti.  Questa carenza deve avere origine dall’incapacità o dalla pigrizia del guardiacaccia”. 




C’era una volta… l’addestramento

Pochi giorni fa ho ricevuto in dono da un’amica il libro “Dog Breaking. The Most Espeditious, Certain and Easy Method” scritto da William Nelson Hutchinson nel 1865. L’edizione donatami è la sesta (1876) e, provando molta gratitudine per questo regalo inaspettato ho promesso di leggerlo. La mia intenzione originale era “salvare” i punti salienti e e riferirli a chi mi aveva regalato il libro e a ad altri amici. Successivamente ho pensato che potevo condividere le mie scoperte anche con i lettori di Dogs & Country dal momento che, come vi accorgerete, il testo è sorprendentemente moderno per l’epoca.

hutchinson

La traduzione è la seguente: L’addestramento dei cani, non è ben lontano da essere un mistero. Si tratta di un’arte facile da apprendere una volta che la si inizia e la si prosegue basandosi su principi razionali”. Era il 1865, qualcuno non l’ha ancora capito nel 2015!

ps.  Se non volete aspettare i miei riassunti, il libro è in vendita in edizione moderna o scaricabile online qui Dog Breaking