Cinognostica Classica

Finalmente trovo due minuti per recensire l’ultima fatica dell’amico Mario Canton del sito www.dogjudging.com. Il libro si intitola Cinognostica classica. Tradizione cinologica in Italia del XX secolo. Sunto delle opere di Solaro, Barbieri, Misuraca, Rampoldi, Bonetti, Gorrieri, Morsiani e Renai
Noi lo abbiamo ricevuto il giorno stesso della presentazione, il 26 marzo 2017. Il volumetto è edito da Antonio Crepaldi e costa 25 euro.

L’abbiamo anche letto subito ricavandone la seguente impressione: è un rapido riassunto degli studi cinognostici intrapresi nel ventesimo secolo da diversi studiosi italiani. Come ci si può aspettare, si parte da Solaro, da cui parte tutto e si arriva a Renai della Rena, con il quale si se ne va, almeno a mio avviso, una certa maniera di intendere le esposizioni canine. Oggi sono sempre più show e sempre meno cinotecnica. Il libro presenta ogni autore brevemente e la sua opera. Molto interessante la figura di Lucrezio Misuraca, studioso valido ma sconosciuto ai più.

 

Vi omaggio di alcune frasi contenute nel libro:

Mi corre l’obbligo di segnalare che i concetti qui riportati e schematizzati sono frutto delle conoscenze che erano disponibili circa un secolo fa e come tali vanno considerati. (Prefazione)

Il giudice di esposizioni canine deve possedere la scienza del teorico, l’abitudine del pratico e il tatto dell’osservatore.

L’acume del giudizio sta nel vedere le differenze che sono tra le cose più somiglianti.

Chi vuol fare il muratore deve saper usare la cazzuola. (Citazioni attribuite a Giuseppe Solaro)

E qui viene il bello, uno dei pensieri salienti di Canton, viene riportato dal suo altro volume “Inchiesta sulla Cinotecnia” pubblicato sempre da Crepaldi Editore nel 2010.  Il libro raccoglie una serie di domande poste a Canton, vediamo proprio quella riportata anche qui.

“Domanda – Ritiene che qualcuno abbia stravolto il pensiero dei pochi cinotecnici italiani come Solaro, Barbieri, Gorrieri etc?

Risposta – Il pericolo, semmai, è stato il totale allineamento acritico su posizioni a volte chiaramente errate. Ho visto riportare in tutti i testi di cinognostica pubblicati dopo le “lezioni” di Solaro lo stesso identico errore per più di cinquant’anni: era evidentissimo, ma tutti hanno copiato senza comprendere quello che copiavano.”

Quindi? Dove voglio andare a parare? A rischio che Canton mi tolga il saluto (ma il mio punto di vista gli è stato già comunicato), ritengo che i due libri qui citati, ovvero il nuovo e quello del 2010, si integrino e che il nuovo, nonché meglio pubblicizzato saggio, possa essere meglio compreso se affrontato dopo la lettura di “Inchiesta sulla Cinotecnia”. Quel libro, in verità, non mi ha impressionato per la grafica e per l’impaginazione, sono un recensore molto onesto, ma ne ho divorato con curiosità i contenuti. Quindi… se volete leggere dell’evoluzione della cinognostica italiana, affrontate i due testi seguendo l’ordine di pubblicazione.