L’Universo parla
Il mio amico Vittorio, qualche giorno fa, si è stizzito perché, stando a lui, non avevo dato conferme in merito alla “cena del maialino” (cinghialino). Cercando un chiarimento è emerso che suddetto maialino era stato menzionato via messaggio telefonico il 15 agosto scorso.
Dove ero io quel giorno? In un sacco a pelo da qualche parte sulle Alpi svizzere, priva di connessioni telefoniche di alcun tipo, wifi e 3G incluso. Per capire bisogna fare un passo indietro. Spesso mi perdo in un mondo parallelo, un mondo in cui non riesco ad aprire I cancelli e spesso nemmeno li vedo (Linda!). So di essere un po’ peculiare ma, del resto credo sia la regola se si è appassionati di animali, di omeopatia e di agopuntura. Ogni tanto, in questa realtà parallela in cui vago arriva un messaggio da parte dell’Universo. Non è che l’universo mi parli direttamente, nemmeno posso dire che mi invii dei messaggi scritti, direi, piuttosto che l’Universo comunica facendo succedere cose. Da un annetto a questa parte c’è una conversazione costante, sullo stesso argomento, ovviamente l’universo pensa di avere ragione. Il tema caldo sono i miei viaggi di ritorno dal Regno Unito all’Italia: evidentemente lui non vuole che io torni e fa succedere un sacco di cose.
Luglio 2015
Aeroporto di Newcastle Airport: Rossella viene mandata al gate sbagliato e rischia di perdere il volo per Parigi…
Parigi Aeroporto Charles de Gaulle: Rossella atterra e si presenta ai controlli di sicurezza per poter raggiungere il volo Alitalia diretto a Milano. La sicurezza ferma Rossella accusandola di portare con sé esplosivi. Il bagaglio a mano viene svuotato completamente e Rossella è passata al setaccio con un naso elettronico, non viene trovato nulla. Gli operatori della sicurezza si scusano ma hanno di fatto causato un grave ritardo. Quando Rossella raggiunge il suo volo gli imbarchi stanno per chiudersi, gli italiani la lasciano salire ma la premiano con un uno strepitoso posto a sedere accanto alla toilette (cesso!). Per lei è difficoltoso anche trovare un posto per il bagaglio a mano, gli scompartimenti dedicati sono tutti pieni poiché i suoi connazionali viaggiano con “stile”, ovvero sono stracarichi di valige.
Agosto 2016
Rossella, da qui in poi conosciuta come “me”, sta viaggiando in auto e, pertanto, si aspetta che tutto si svolga più tranquillamente.
Lauder (Scottish Borders), 11 agosto, prossima destinazione Harrogate (North Yorkshire) – Il manico della valigia si rompe, strano, è durato anni e mi ha sempre servito egregiamente. Disfo un guinzaglio di quelli che intreccio a mano e confeziono una nuova maniglia in paracord, dopodiché parto verso sud.
Harrogate (North Yorkshire), 12 agosto, prossima destinazione Lower Halstow (Kent) – Sulla carta era un viaggio di quattro ore, in concreto ne ho impiegate circa otto e no, non perché mi sia fermata a far pipì contro ogni angolo. Più semplicemente sono rimasta imbottigliata nel traffico e ho potuto muovermi verso sud a velocità ridotta. Nel frattempo la corsia accanto alla mia, quella fatta per portare le auto verso “Il Nord”, era deserta. Il 12 agosto è il Glorious Twelve, la giornata in cui si apre la caccia alle grouse, eppure tutti vanno verso sud, fatico a comprendere…
Lower Halstow (Kent), 13 agosto, prossima destonazione Folkstone (Kent) – Riorganizzando i bagagli mi sono accorta che la scheda sim della Tim era scomparsa. L’avevo messa in un posto sicuro, ricordo persino dove. Ho controllato…. Era scomparsa, non ho idea di dove si trovi, le auguro di essere da qualche parte su un moor. Quindi, ecco, ho avuto un discreto attacco di panico: non avevo più un numero di telefono italiano da usare durante il viaggio di ritorno e una volta arrivata a casa.
Lower Halstow (Kent), 14 agosto, prossima destinazione Folkestone (Kent) –Sono le otto e qualcosa del mattino e gli amici locali (britannici) notano qualcosa di strano sulla mia macchina. La guarnizione del parabrezza giace sul tetto. Non ho idea di come sia finita lì ma riusciamo a metterla a posto, o almeno crediamo che le cose stiano così.
Folkestone (Kent), 14 agosto, prossima destinazione Schwarzenberg (Svizzera) –10 del mattino– Il mio treno per l’Eurotunnel è stato “riprogrammato”, ed è in ritardo…
Da qualche parte nel Nord Pas de Calais (Francia) 14 agisto – 1 PM – Sto guidando sereneamente su un’autostrada deserta quando sento qualcosa di strano a cui segue la vista di qualcosa di strano. Un serpente nero salta sul parabrezza e non ci sono posti in cui possa fermarmi. Mi sposto sulla corsia di destra fino a che non trovo un’area di sosta: la guarnizione del parabrezza si è staccata di nuovo, la tolgo del tutto., fine della storia…
Da qualche parte in Alsazia (Francia), 15 agosto– 5 del pomeriggio – Va tutto bene, mi sono fermata in Champagne per rifocillare l’auto e mi hanno lasciato entrare conBriony nella stazione di servizio. C’erano 29 gradi eosì ho chiesto:
“Est ce-que le chien peut enter?” (Può entrare il cane?)
“Est il petit?” (E’ piccolo?)
“Moyenne” (Medio)…
Ero contenta di essere di nuovo nella Francia cinofila fino a che…. Wow, un altro rumore, questa volta proveniente dal lato destro della macchina. Ohhhhhhh lo specchietto! Ok, questa è una storia lunga, mettetevi seduti. In luglio stavo guidando su una stradina STRETTA dello Yorkshireequando un furgone ha impattato contro il mio specchietto. Il guidatore si chiamava Adam, era giovane e nemmeno malaccio, ma aveva rotto il mio specchietto e sosteneva che io stessi guidando in mezzo alla strada. Era mattina molto presto , quindi poteva essere di tutto ma… guidavo a passo di lumaca e il furgone mi è volato addosso a piena velocità. Quindi, non sono certa di essere il colpevole, era difficile da appurare. Lo specchietto era distrutto ma per me era impossibile ordinare un pezzo di ricambio dal momento che mi spostavo in continuazione. Un meccanico l’ha rattoppato , una donna meccanico bionda per l’esattezza, e il suo lavoro ha resistito bene fino a che non ho cercato di tornare in Italia. Uno specchietto che saltava era pericoloso (se avesse deciso di staccarsi avrebbe potuto uccidere qualche guidatore). Di nuovo, ho iniziato a cercare un posto in cui fermarmi, dopo chilometri a velocità lenta ho trovato una stazione di servizio ma non c’erano meccanici. Quindi, ritenendomi “furba” ho avvolto lo specchietto in un sacco nero della spazzatura che ho poi bloccato grazie al finestrino. Non appena sono ripartita, è entrata dell’aria nel sacchetto trasformandolo in una specie di cuscino.
Problema risolto ma l’universo non aveva ancora finito.
Schwarzenberg (Svizzera), 14 agosto, prossima destinazione casa (Italia) 9 PM– Non appena fermo l’auto, dopo 12 ore passate alla guida e dopo aver colloquiato in quattro lingue nelle ultime ore, un’adorabile “signora” svizzera mi vola addosso urlando che quello era il suo parcheggio privato Voleva chiamare la polizia…. Non credo mi avrebbero rimandato in Gran Bretagna però! Fortunatamente un paio di svizzeri dalll’aria vikinga sono arrivati a salvare la micro-italiana… Grazie, M.&F. Gran salvataggio!
Svizzera & Italia, 15 agosto – L’Universo sembra volersi arrendere, la tangenziale di Milano è vuota (adoro il Ferragosto!), anche l’autostrada è deserta ma non ho ancora trovato la mia sim di Tim. Il mio dolore “cronico” alla spalla (mai manifestatosi in UK), ricompare all’ultima rotonda prima di casa.
Italia,16 agosto 2016–Dopo due ore passate in quattro diversi negozi per riavere una sima l’ho ottenut e ho così detto addio (o solo arrivederci?) al mio numero inglese… L’Universo mi h aperò provato di un buon 70% di numeri telefonici italiani!