Aspettando uno sceicco
Siamo ormai quasi agli sgoccioli dell’ennesima rovente stagione di calciomercato; l’estate si sta per chiudere con scambi, cessioni, opzioni, operazioni multimilionarie che vedono sempre più come protagonisti incontrastati di queste operazioni quasi surreali i magnati russi, gli sceicchi e gli uomini d’affari orientali. Le cifre come si accennava sono da capogiro, qualche milione di euro da limare in una trattativa è tranquillamente paragonabile ad un arrotondamento del nostro quotidiano o al più alla mancia che un comune mortale potrebbe permettersi di lasciare quando si è trovato bene a cena al ristorante. Qualche giorno fa un caro amico mi ha chiesto cosa vorrei fare io se mi trovassi al posto di questi facoltosi imprenditori con un budget paragonabile al loro. Personalmente penso li investirei nell’arte. Nell’arte della seguita ben inteso! Costruirei una sorta di museo a cielo aperto, un tempio profano da consacrare alla fede segugistica. In particolar modo alcune realtà paesaggistiche del nostro amato Paese non possono cadere nell’oblio. Capisco che la mia possa sembrare una provocazione, specialmente per quanti non amano o non conoscono la nostra disciplina. Ma personalmente non posso accettare ad esempio di vedere certi tratti appenninici abbandonati al proprio destino. Non posso arrendermi allo spopolamento della montagna, all’abbandono dei pascoli e alla conseguente riduzione delle possibilità di proliferazione della nostra amata lepre. Questo farei insomma con qualche milioncino di euro, tutelerei il patrimonio, salvaguarderei la fauna che lo popola, e investirei in progetti culturali per rendere eterne le gesta di segugi e segugisti che hanno fatto la storia del nostro paese.
In attesa di trovare il mio sponsor mando a tutti un caloroso abbraccio.