Expo Riva & Esposizione Canina 2015

Parliamone: lo scorso giugno (2014) sono stata contattata da un gruppo di appassionati di cani da traccia che mi voleva come loro relatore ad un convegno sugli Schweisshunde! Tale convegno si sarebbe tenuto a Riva del Garda, in occasione dell’annuale fiera dedicata a caccia, pesca e ambiente.  Occupandomi principalmente di cani da ferma, ho cercato in tutte le maniera di rifiutare ma… non c’è stato verso: volevano a tutti i costi un mio intervento sull’olfatto canino. Non sono uno scienziato che si occupa di questo tema, ma a loro era piaciuto un mio articolo apparso su Sentieri di Caccia, in cui rielaboravo un capitolo del testo di Bradshaw (La naturale superiorità del cane sull’uomo) in chiave venatoria. Dopo diversi tentativi di fuga, essendo stato ciascuno di essi infruttuoso, ho accettato di fare da relatore.John_Bradshaw_In_defence_of_dogs

La data fissata per il mio intervento era il 29 marzo 2015, nella stessa giornata si teneva anche la Mostra Canina Nazionale di Riva del Garda così, dovendo in ogni caso portare il cane con me, ho iscritto Briony all’esposizione e ho suggerito di fare altrettanto ad un paio di amici che avevano intenzione di visitare la fiera.  Il 29 mattina siamo partiti tutti, assonnatissimi, complice il cambio dell’ora ma desiderosi di scoprire la fiera di Riva del Garda. La prima cosa che mi ha stupito è stata la grande cortesia, unita ad efficienza, mostrata da tutti gli addetti ai lavori: dal parcheggiatore al bigliettaio, dalla cassiera del bar al veterinario dell’expo, fino ai commissari di ring. Disponibilità ed educazione dovrebbero essere la norma ma, essendo sempre più rare, vengono subito notate.  All’atteggiamento positivo da parte delle persone, si univa anche l’efficienza: parcheggio comodo, ring grandi, centro fieristico pulitissimo (inclusi i bagni) e all’avanguardia, ampia offerta di cibo,  cosa volere di più?

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Alle 9.00  ero a bordo ring e c’erano già altri concorrenti, ma in un’atmosfera molto rilassata: non c’erano tantissimi cani da ferma iscritti ma, quelli che ho visto, erano complessivamente bei cani e non facevano pensare di trovarsi alla fiera dell’ipertipo, sensazione che provo di frequente alle esposizioni canine.  Altra nota positiva quindi, insieme all’atteggiamento del nostro giudice Giuseppe Colombo Manfroni che era (almeno a me così è sembrato) sereno e che, stando dalla parte del cane, ha “perdonato” presentazioni non sempre impeccabili, inclusa la mia.  Il gruppo di amici ha portato a casa tanti bei risultati: Aron (Deutsch Drahthaar) ha ottenuto CAC/BOB in Classe Libera (Aron ha superato VJP e HZP ma queste prove di lavoro tedesche non consentono l’iscrizione in Classe Lavoro in Italia), Corinne dei  Tre Laghi (Deutsch Kurzhaar) 1° Ecc Miglior Giovane/BOB, Jean Claude (épagneul breton) 1° Ecc Miglior Giovane/BOB e Briony del Cavaldrossa (setter inglese)1°ECC CAC/BOS… in mostra speciale setter, Classe Lavoro! Contemporaneamente, in un altro ring, il piccolo  Senza Parole del Bosco Magico -Bosco (jagd terrier,) che aveva viaggiato in macchina con me, faceva 1° ECC Miglior Giovane. AI CAC è stata data una coccarda, molte organizzazioni la offrono solo al Migliore di Razza, un plauso al Gruppo Cinofilo Trentino. Mi stavo dimenticando di dirvi che quando hanno chiamato il delegato ENCI con l’altoparlante,  ero talmente assonnata che ci stavo andando io, nonostante non fossi delegato in questa occasione!

Chiusa la parentesi espositiva, e con i proprietari di Aron che decidevano di non portarlo in ring d’onore, ho cercato di visitare la fiera e pranzare, il tutto in poco  meno di un’ora. Il risultato? Un panino dal gusto incerto, un cellulare caduto in acqua- per fortuna che era pulita- e zero shopping! Sono riuscita a vedere a malapena un paio di stand e a innamorarmi di un mammut imbalsamato. Il mammut (non provate a convincermi che era un elefante) fortunatamente non era in vendita,e il resto delle merci non sono riuscita a visionarlo. Il mio conto in banca sorride ma la mia curiosità è insaziata: come sarà stata la mostra degli Scheiben? I quadri? Le sculture? L’abbigliamento? Mi pare ci siano un sacco di buoni motivi per tornare a Riva alla prossima edizione della fiera!mammuth

Non sono nemmeno riuscita a vedere la Mostra Speciale dedicata agli annoveriani, né quella dedicata ai bovari del bernese, uno dei quali ha fatto il best in show, evento molto raro per la razza, e non sono riuscita a incontrare amici che cercavano di rintracciarmi ad un numero di cellulare che non funzionava.  Gli amici con più fiuto, però, sapevano dove trovarmi: dallo 14.30 in poi ero seduta insieme agli altri relatori alla tavola rotonda sui cani da traccia.  Bella esperienza anche quella e belli i contenuti presentati anche dai relatori: nulla di eccessivamente tecnico ma aspetti importanti del rapporto tra uomo e cane, presentati in maniera chiara affinché fossero alla portata di tutti.  La chicca del convegno è stata la storia di un’annoveriatavolana in forze alla polizia tedesca che aveva tracciato una persona (mantrailing) dopo ben 14 giorni.

 




L’intellettuale & la shampista

La shampista,  quella per umani, è una figura leggendaria, spesso riconoscibile  dall’aria svagata. In cinofilia sembra essere vero il contrario. Chi lava e pettina i cani, in gergo, si chiama toelettatore, ma visto che passa lo shampo sul pelo, prima di essere un toelettatore, è uno shampista! Ogni cane moderno ha un/una shampista di fiducia, tranne la mia che, invece, va dal toelettatore solo per tagliare i peli.  Del resto è “un rustico cane da caccia”, quindi è lavabilissima in casa, almeno così dice quel poco di  pragmatismo che mi ritrovo. Purtroppo, però, oltre averne poco di senso pratico, lo uso nei momenti sbagliati!

Non posso portarla da una shampista ogni volta che rientramo dalla caccia, ma forse… magari… prima dell’expo? Ma suvvia! Ho quasi due lauree (specialistiche di cui una in medicina veterinaria), vuoi che non sia capace di lavare un cane? Ohhh,  cosa ci vuole a lavare un cane? Ci vuole una brava shampista, ecco cosa ci vuole, ma io pensavo fosse superflua! Giovedì scorso dovevo lavare al cane le frange, prima dell’expo’ internazionale (!!!) a cui avrebbe partecipato il pomeriggio successivo ma… eravamo state in addestramento in zona C, era rilassata e non aveva voglia di farsi lavare. La cosa era era reciproca:  io non avevo voglia di lavare il cane.

Alle 6 del pomeriggio, l’ho finalmente acchiappata e sistemata in vasca, ignorando tutto quello che mi era stato insegnato da un’amica che per anni era stata assistente di un handler di grido: lo shampo va diluito molto bene! Ma su dai… cosa vuoi che cambi, è uno shampo volumizzante, lei ha tre peli, li volumizziamo… e via di impataccate di shampo sulle frange. In dieci minuti il cane era lavato, poi siccome non avevo proprio voglia, ho saltato la fase di messa in piega, limitandomi a farle indossare il suo accappatoio (parlerò di accappatoi per cani in futuro).

Dopo qualche ora, tolto l’accappatoio, orrore! I tre peli posseduti erano diventati due,  per giunta mosci ed appiattiti. Prima di andare a dormire, ho cercato di convincermi che la notte li avrebbe asciugati e volumizzati a dovere. Mi sono svegliata tre volte con l’incubo del pelo attaccato, vedevo immagini di peli attaccati al torace.  Al mio risveglio definitivo, il pelo era ancora attaccato, sia a livello di torace che altrove.  In panico, ho mandato un messaggio alla toelettatrice, pardon, alla shampista, la quale, alle 8.30 del mattino, aveva già toelettato tre schnauzer giganti, ridipinto la casa e, sicuramente, anche infornato il pane per la settimana (questo l’ha tenuto segreto per non umiliarmi troppo). Io avevo… fatto colazione, dato una sbirciatina alle notizie del giorno, aperto la pagina del meteo, ricontrollato l’uso del symphitum in omeopatia e, altre cose così…. Ah sì, avevo anche provato a passare la scopa elettrica: mi era rimasta in mano la spazzola e, avevo perso qualche altro attrezzo che si usa per pulire, ora non ricordo precisamente quale. Mi ero anche accorta (e poi dimenticata!) che l’uso profuso dello shampo mi aveva cotto la pelle delle mani.

La sentenza della shampista (Miriam Lola)  è stata impietosa: rilava il cane. Come rilava il cane? L’ho lavato 12 ore fa, mi odierà per il resto dei suoi giorni, e poi… se lavo il cane lo devo anche asciugare e devo partire, farò in tempo? Senza perdere altro tempo, ho rimesso la cagnolina in vasca – sì, mi ha odiato- e, questa volta, seguito alla lettera le istruzioni della shampista. Diluisci una quantità di shampo pari a circa una moneta da 1 euro in una quantità d’acqua pari a circa una ciotola d’acqua per cani. Tutto molto circa, tutte misure molto peculiari ma che, data la situazione di emergenza, sono diventate subito chiare.

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La shampista…

La shampista aveva anche precisato di sciacquare bene, ma non aveva spiegato come asciugare. Non ho un soffiatore e non ho nemmeno un phon normale: sono riccia e non so lisciarmi i capelli, ho solo un phon molto semplice con diffusore. Briony è liscia però e, anche se non sono una shampista, so che il diffusore non si usa sui capelli, pardon sui peli, lisci. La soluzione, via il diffusore e phoniamo, in direzione delle frange, così, ad istinto.

Risultato? Ottimo. Ieri ho lavato i capelli con la tecnica della shampista e sono venuti bene, proprio come le frange del cane, W le shampiste!




Alla ricerca di sè stessi

Coi segugi si esce di casa alla ricerca di un selvatico da pelo, che per gli amanti del classicismo coincide molto spesso con la lepre. Tuttavia mi accorgo ogni giorno sempre di più che in campagna, in compagnia dei segugi, esco per cercare la lepre ma ritrovo me stesso. Ecco perchè pur amando le statistiche, pur conoscendo a memoria intere genealogie. Pur apprezzando la tecnicna e seguendo da molto vicino la cinofilia agonistica. Pur riconoscendo l’importanza che tutti questi aspetti ricoprono nel mio amato mondo, mi rendo conto sempre di più che è nel bosco da solo, seguendo le evoluzioni della coda del mio cane che mi sento realmente a casa e in pace con me stesso. Lontano da tutti, nell’intimità di un rapporto che si riscopre con la natura che ci circonda, attivo ogni senso per comprendere al meglio le indicazioni del cane, vivendo in simbiosi con lui, questo per me è uno dei magnifici doni che il segugismo autentico mi regala ogni giorno.

Un abbraccio a tutti241




Regali a tema

La difficoltà, quando si fanno i regali, è trovare qualcosa che possa piacere al destinatario. Certo, un regalo è un regalo e chi lo riceve deve sempre esserne grato, a costo di fingere di averlo gradito ma lo scopo, nel scegliere un dono, è presentarsi con qualcosa fatta a misura di destinatario. Non mi piacciono i regali inutili (come ad esempio i soprammobili) e tutto ciò che è poco mirato, non so se avete  presente il classico bagnoschiuma al gusto di brezza marina che qualcuno immancabilmente vi regala per Natale.  Un regalo va pianificato e fatto bene, per questo motivo, io e altri amici ci siamo organizzati per fare un regalo di compleanno molto speciale.

L’idea era quella di proporre, a sorpresa, una torta di compleanno, e fin qui… niente di strano.  La torta doveva essere personalizzata ma, nessuno problema, sapevo già il tema: la mia idea era quella di una torta che richiamasse il tiro al piattello. Come spesso accade (modestamente!) ho ottime idee ma poi mi mancano le capacità concrete per realizzarle, mi serviva un professionista. Fatta mente locale sulle pasticcerie della zona, ne ho scelta una e sono andata a definire con loro il mio progetto.

La prima risposta, diffidente, è stata “noi non facciamo torte a tema tiro al piattello” ma non mi sono di certo fermata davanti ad un no. Ho spiegato ai pasticceri, preoccupati sulla difficoltà del progetto, che le decorazioni che avevo in mente erano molto semplice, ho loro alcune foto sul cellulare e ho promesso di ritornare con alcune immagini stampate. Ho poi lasciato loro la massima libertà creativa, a patto che rimanessero in tema.

A distanza di qualche giorno sono andata a ritirare la torta: bellissima, meglio di quanto immaginassi e… anche buonissima.IMG_1938

E’ stato un regalo gradito? Assolutamente sì, pertanto mi sento di considerare torte a tema caccia, cinofilia, campagna eccetera da regalare ad amici che apprezzano questo stile di vita.

La nostra torta (è stato un regalo di gruppo), l’ha realizzata la Pasticceria Cantoni.




Compendio di Terminologia

L’opera in tre volumi, a cura di Mario Canton, è finalmente disponibile in libreria, Antonio Crepaldi Editore. Per maggiori informazioni http://www.dogjudging.com/2003/ . L’autore segnala inoltre agli appassionati di morfologia funzionale la disponibilità di magliette con il logo del sito. Le magliette, in puro cotone, sono disponibili in vari colori e in modello da donna o da uomo. Per queste contattate Mario Canton su Facebook… io devo decidere il colore della mia!

Compendio di Terminologia
Compendio di Terminologia




Dalla VJP alla VGP

Ieri sera ho ricevuto l’invito dell’amico Roberto Alberio ad assistere a questo seminario. Non so ancora se mi sarà possibile ma nel frattempo l’ho ringraziato e gli ho promesso che ne avrei parlato su Dogs & Country. Il deutsch drahthaar è una razza che mi sta molto a cuore ma tengo a sottolineare che l’evento è aperto a tutti i cani da ferma polivalenti (e non…) che desiderano partecipare a prove di lavoro tedesche.

Questi i contenuti

“DALLA VJP ALLA VGP preparazione ed utilizzo del cane da utilità venatoria”

Docente: Beppe Marinelli

Vedriano (RE) 25-26 Aprile 2015

TEMI TRATTATI:

  • Fedeltà al riporto con particolare riferimento a riporti pesanti e direzionali
  • Traccia su sangue
  • Spiegazione delle tecniche d’insegnamento per tutti gli esercizi previsti nella VGP

Nella serata del sabato sarà organizzata una cena a base di selvaggina cucinata da uno chef nello splendido contesto del Castello Matilde di Canossa.
Per quanto riguarda il costo, l’organizzazione vorrebbe che fosse il più possibile contenuto e pertanto si potrà stabilirlo solo a situazione iscrizioni aggiornata.
Il modulo d’iscrizione può essere richiesto a alberio.roberto75@gmail.com

L’iniziativa è patrocinata dal Club Italiano Drahthaar